Il terzo capitolo del progetto espositivo “Slight Agitation" ideato dal Thought Council della Fondazione Prada apre le porte della Cisterna al controverso collettivo di artisti austriaci Gelitin.
Una esplicita provocazione, o pura follia artistica?
Ho visitato questa geniale mostra alcuni giorni fa alla Fondazione Prada, aperta al pubblico fino a fine di febbraio 2018, e che vi consiglio di andare a vedere, per diventare attori inconsapevoli di un gioco immaginario e collettivo legato alle opere e alle sensazioni che esse trasmettono, del collettivo di artisti Gelitin.
Innanzitutto chi sono i Gelitin? Vivono a lavorano a Vienna i 4 artisti che compongono il gruppo Gelitin, la loro attività inizia nel 1978 e dal 1993 espongono a livello internazionale con opere che reinterpretano e sviluppano un senso critico verso le istituzioni e danno vita a un concetto estetico e a un linguaggio scultoreo assolutamente irriverente.
Questo progetto in mostra, col titolo Pokalypsea-Apokalipse-Okalypseap, è costituito da tre grandi sculture che hanno un chiaro riferimento a strutture architettoniche di origine classica, l'arco di trionfo, l'anfiteatro e l'obelisco, e sono state studiate per essere "vissute".
Le tre installazioni tracciano un segmento di connessione tra ciò che è chiuso e individuale, nel caso della scultura/obelisco, Iglu, realizzata in polistirolo in cui è impossibile entrare e quindi acquisirne fisicità e dimensione spaziale, e ciò che è aperto e collettivo, nel caso di Fumami, la struttura realizzata in legno in cui è ricreato il senso di infinito immaginario generato dalla forma a spirale ascendente e sulla cui struttura è possibile salire e sedersi per condividerla fumando addirittura una sigaretta, e della enorme scultura Arc de Triomphe, in cui la figura maschile dalle dimensioni gigantesche, richiama la forma di arco romano e una fontana perfettamente funzionante inglobata nel fallo, portano inevitabilmente il pubblico ad essere parte integrante di una performance "artistica" collettiva in cui le più banali azioni diventano una danza di gesti, movimenti fisici che si ripetono e sono accompagnati dai suoni delle voci.
Non a caso ho detto "inconsapevoli spettatori", qualsiasi cosa noi facciamo attorno o all'interno di queste sculture, diventano automaticamente la performance dell'opera stessa.
Gli spettatori esterni? Osservando le sculture dall'alto della cisterna saremo il pubblico della platea di un teatrino, oserei dire dell'assurdo, che i Gelitin hanno saputo genialmente ricreare.
Date un occhiata alla galleria fotografica di questa mostra che troverete sul mio blog Alfieri Art Jewelry cliccando qui.
Buona mostra!
Verde Alfieri
Mi chiamo Verde, e con un nome così non potevo che essere una creativa. Faccio gioielli e scrivo sul blog di Anna nella mia rubrica EyeMilano, mentre Anna scrive sul mio blog Alfieri Jewel Design nella sua rubrica Il Giusto Chic. Questo gioco incrociato ci diverte e ci piace sapere che fa divertire.
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