Visto che i miei occhi sono sempre puntati, anche se indaffarati in altro, su quanto succede a Milano, era ovvio che vi avrei parlato anche di mele prima o poi.
EyeMilano torna a fare il suo dovere, sempre presente a cadenza settimanale, il giovedì per intenderci, per raccontarvi cosa succede in città.
Di questi tempi, poi, ne stanno succedendo di tutti i colori, e io presente per voi!
Escludendo il discorso moda che vedrete ampiamente presentato nel mio blog The Ciabatte Pelose (lo state leggendo??) tra le varie inaugurazioni, che hanno reso questa Milano durante l’estate la città più viva d’Italia, e mentre tutti i milanesi andavano a crogiolarsi al sole per togliersi il rinomato grigiore dalla pelle e lo smog dai polmoni, io ero qui a fare la guardia e a segnarmi tutto per bene sull’agenda.
Morale, abbiamo avuto 3 eventi fantasmagorici che si sono e mi hanno dato da fare. Due in settembre a distanza di un giorno l’uno dall’altro e uno a fine luglio, il 26 per essere precisi.
Oggi parleremo dell’evento numero UNO che però non si può definire del secolo dato l’arrivo dell’evento numero 3. Sto parlando dell’apertura molto ma molto sofferta del mega store Apple in Piazza Liberty, cuore del centro storico e commerciale di Milano.
Il colosso mondiale che ai tanti sta molto a cuore, a me soprattutto che sono una Apple addicted (ho sempre lavorato con computer Apple conosciuti come Macintosh – mi ricordo benissimo il mio primo Quadra 800), è riuscito finalmente ad aprire in città e a renderci ancora più Apple addicted.
Sono tornata 4 giorni fa, di domenica, per una breve visita ed era letteralmente preso d’assalto dai visitatori, mentre quando sono andata in agosto per fare il mio servizio fotografico, per fortuna era più “vuoto” e vivibile.
Giusto, vivibile. Da un posto simile così stipato di gente che in realtà lì dentro fa poco e nulla (mi sembrava quasi la gita all’Ikea della domenica) se non è vivibile, puoi solo fuggire… e ti passa la voglia di comprare.
Ma tanto credo che questo a Apple poco importi, che dite? Anzi meglio l’affollamento…. Apple è e sempre resterà la mela morsicata.
Ho fatto un po’ di foto che troverete qui, in una bella gallery senza troppa gente attorno. E devo dire che il signor Foster ha fatto proprio un bel progetto. Tralasciando i problemi tecnici dovuti alla scoperta dell’amianto (provate a pensare a quante volte siete andati al cinema Apollo negli anni passati e a quanto foste vicini a una sana dose di amianto rimasta lì per decenni e mai “asportata” dai precedenti progettisti che ristrutturarono lo spazio, non poi così tanti anni fa), e alle polemiche secondo cui il Comune di Milano abbia preso soldi a palate per sfondare la storica piazzetta, e la città abbia perso l’ennesimo cinema in centro amato da molti radical intellettuali chic (ma tanto i proprietari ne hanno fatto uno enorme a City Life e hanno ampliato quello di via Milazzo, quindi dove sta il problema??), ebbene… tralasciando tutto questo, ripeto l’Apple store è davvero bello.
Bello. Mi ripeto.
Bello il parallelepipedo a scomparsa trasparente con la fontana posto all’ingresso che non disturba il palazzo liberty, bello l’anfiteatro su cui sostare e dal quale si scende per entrare nello spazio che si trova letteralmente sotto terra. Bello.
Mesi fa ero dubbiosa, ma dopo averlo visto, ho cambiato idea appena entrata nella piazza da Corso Vittorio Emanuele e visto il monolite di vetro.
Belli gli interni, una agorà alberata, una linea continua tra esterno ed interno in cui una serie di giganteschi alberi mi invitano a rilassarmi e a sedermi alla loro ombra. In fin dei conti nella piazza soprastante c’erano alcuni alberi messi non tanto tempo fa con la precedente ristrutturazione, è come se li avessero presi e spostati sotto terra.
Bye bye
Verde Alfieri
Mi chiamo Verde, e con un nome così non potevo che essere una creativa. Mentre faccio gioielli che trovate qui Alfieri Jewel Design, mi diverto a scrivere qui per Anna, nel mio blog Alfieri Magazine ma soprattutto di The Ciabatte Pelose che tanto mi fanno impazzire.
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