Animalier over 50?

Per uscire un po’ dai canoni bisogna trovare qualcosa che attiri l’attenzione. Io non so voi cosa pensiate della stampa animalier, ma come sapete non passa mai di moda.

C’è stata un’epoca in cui era sinonimo di classe, un’altra in cui si considerava volgare, ma la stampa leopardata è stata tra le tendenze più di ogni altra. Tra i vari disegni animalier, il leopardato è senza dubbio l’evergreen.

L’animalier non è un’invenzione contemporanea. È intorno agli anni ’30 che il leopardato diventa sinonimo di classe ed eleganza perché lo indossavano le dive del cinema come Ingrid Bergman, Elizabeth Taylor, Sophia Loren e molte altre.

La Regina Elisabetta

Negli anni ’50 comincia il declino, e il leopardato inizia ad essere considerato al limite della volgarità. Ma è a partire dagli anni ’90 che cambia totalmente il suo ruolo diventando sinonimo di lusso e di ricchezza. Strano? Non troppo. Provate a pensare agli arredi di Versace, cuscini, tessuti, lenzuola e ceramiche a stampa leopardata e sempre abbinata a oro, nero e colori sgargianti. Non è stata nemmeno la sola casa di moda. Per anni anche Hermes, e tutt’oggi ancora, propone le sue stampe con stile e classe. A chi non piacciono i leopardi o le tigri?

Victoria Beckham
Franca Sozzani
Filippa Lagerback

La stampa animalier non ha età, ogni capo può essere indossato da chiunque ma sempre considerando lo stile e l’eleganza dettato dai propri anni, abbinandolo ad un altro a tinta unita per smorzarne un po’ l’effetto. O indossare anche solo qualche accessorio come una borsa o una cintura. Lo stile ruggente, come un soprabito maculato è un richiamo di stile a qualsiasi età.

Oggi? La riscoperta della stampa a macchia leopardata è un azzardo di molte case di moda, che la usano come sinonimo di bellezza rendendola sempre più glamour, abbinandola a colori di moda, su mise eleganti o con un tocco etnico.

Ecco che il leopardato torna a calcare le passerelle, sia nelle collezioni estive, che in quelle invernali. Indossata anche da modelle curvy, proprio per osare ancora di più ben oltre le loro morbide curve.

E voi lo indossereste un capo animalier?

 

 

Verde Alfieri

Mi chiamo Verde, e con un nome così non potevo che essere una creativa. Mentre faccio gioielli che trovate qui Alfieri Jewel Design, mi diverto a scrivere qui per Anna, nel mio blog Alfieri Magazine ma soprattutto di The Ciabatte Pelose che tanto mi fanno impazzire.

 

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