Una maschera sul viso… 2

Quale momento migliore per ritornare su questo argomento. Eh sì, perchè un bel po’ di tempo fa ve ne avevo già parlato. Anticipando i tempi? Beh ovviamente non potevo saperne nulla di quello che sarebbe successo in questo fatidico 2020, ma io ho sempre una forte passione per le maschere artistiche, passione che coltivo con piacere. Sarà mai che un giorno mi dedicherò anche io alla realizzazione di questi bellissimi ornamenti?

Sta di fatto che purtroppo questi oggetti oggi fanno parte della nostra quotidianità con un’altro tipo di utilizzo, di forma, di approccio, e da qui non se ne scampa.

Cappuccino e brioche nella bella storica pasticceria Marchesi in coso Magenta a Milano. Non mi faccio mancare nulla. Questo posto mi piace molto, mi ricorda gli anni in cui da Venezia venivo a Milano a trovare mia nonna che abitava poco distante. Venivamo qui a comprare caramelle e dolci. Negli anni successivi, ma ben più grande, non mi sono mai lasciata sfuggire occasione di assaggiare i dolci di Marchesi.

Stamattina camminavo per strada per recarmi alla mia colazione del giovedì tenendo ben stretta la mia mascherina stampata coi colori della bandiera di Venezia (il leone alato di San Marco su fondo rosso scuro) e pensando a con che spirito l’avrei indossata se fosse stata un’oggetto con una forma diversa, più alla moda e più artistica, senza eliminare il suo scopo e la sua importanza protettiva.

Di Vanessa Moe alla Mercedes Benz Fashion Week in Australia, 2015.
Undercover alla Settimana della mod di Parigi, 2015.

Ecco perchè oggi ritorno su questo tema proponendovi una serie di interessanti soluzioni artistiche e alla moda allo stesso tempo. Il mio precedente articolo “Una maschera sul viso” vi aspetta qui e vi consiglio di leggerlo. Sicuramente tornerò a parlarne ancora in futuro.

Iris Van Herpen, 2019.

Desidero che vi soffermiate a leggere le didascalie e notare gli anni in cui queste maschere sono state proposte.

Anrealage alla settimana della moda a Parigi, 2019.
Ulyana Sergeenko Couture, primavera 2019.

 

Di Masha Ma alla settimana della moda di Parigi, 2014.

Di Covid non se ne parlava, nessuno sapeva cosa sarebbe successo nel 2020, ma ecco che la maschera o mascherina è già da tempo contemplata anche come accessorio decorativo per il volto ben oltre dall’essere “alla moda”.

Face mask scelta da Li Edelkoort per il MoBA e la quinta Biennale della Moda, 2013.
Come maschera antigas di Irene Luft alla settimana della moda di Berlino 2013

Eppure la mascherina che oggi usiamo tutti i giorni non potremmo mai pensarla come un oggetto artistico per decorare il nostro volto, soprattuto meditando su come e con quanta violenza sia entrata a far parte della nostra quotidianità. Oppure si?

Commes de Garcon, sfilata primavera 2012
Blancore, Autunno/Inverno 2020. Che significa come ben sapete che la sfilata viene fatta molto in anticipo rispetto alla stagione di riferimento.

E se la riconsiderassimo guardandola da un punto di vista diverso come un qualcosa da indossare che continui comunque a mantenere la sua importante funzionalità, ma che si trasforma in un oggetto con un appeal unico, alternativo e creativo, distogliendoci momentaneamente dal perchè la indossiamo?

Voi cosa ne pensate?

 

Verde Alfieri

 

Mi chiamo Verde, e con un nome così non potevo che essere una creativa. Mentre faccio gioielli che trovate qui Alfieri Jewel Design, mi diverto a portarvi a colazione con me, a scrivere per il mio blog Alfieri Magazine ma soprattutto di The Ciabatte Pelose che tanto mi fanno impazzire.

 

 

 

 

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