Signore invisibili #1: dopo i 50 anni noi signore si diventa invisibili?

Mi piace molto andare in giro per le città, Milano, Monza dove vivo, le città che visito. Mi piace passeggiare e guardare le vetrine dei negozi. Lo faccio spesso, lo faccio da sempre.

Poi un giorno, senza che mi fosse mai venuto in mente prima, mi sono accorta di una cosa: che non ci sono negozi per signore della mia età, signore di mezza età, tra i 40 e i 60 diciamo.

Non che manchino i negozi, a Milano e altrove. Anzi, per noi che siamo cresciuti nel secolo scorso, c’è una quantità sterminata di negozi, bar, ristoranti.
Però guardando bene si nota che ci sono solo alcuni tipi di negozi.
Ci sono moltissimi negozi per ragazze: le grandi catene internazionali, le reti di franchising, vetrine bellissime di posti che vendono di tutto oppure sono specializzati in intimo, scarpe, accessori. Tendenzialmente low cost e low quality, usa e getta.
Ci sono i negozi di marca, monomarca o multimarca, quel mondo del lusso che il mondo ci imita e invidia. A Milano nel famoso quadrilatero della moda, a Monza in un miniquadrialtero di centro storico, e in ogni città nelle due o tre vie chic dello spolvero; un mondo solo da guardare, per la maggior parte della gente normale come me. Utile per trovare ispirazione, guardare le tendenze, conoscere le follie degli stilisti. E’ bello osservare anche gli spostamenti etnografici di chi frequenta questi negozi, per qualche anno hanno dominato i russi, poi sono arrivati gli orientali e i cinesi, gli arabi resistono, poi chissà.
Ci sono, soprattutto a Milano e in certe zone non centrali ma residenziali e benestanti, nuove boutique o negozietti di gusto sofisticato, magari anche ecosostenibili, per giovani signore, trentenni e quarantenni che amano il particolare, i dettagli curati, lo stile sobrio e quasi finto povero.
Ci sono sempre più negozi per uomini, a sostituire i sarti ormai quasi tutti estinti e a testimoniare che la vanità non è solo femminile.
Ci sono i negozi di sport, più o meno specializzati, più o meno sofisticati.
C’è qualche negozio per taglie più, ma pochi, eh, che non prendiamo il vizio di stare comode.
In centro centro è rimasta qualche boutique per vecchie signore, voglio dire settantenni e ottantenni. In una città come Milano ce ne sono ancora parecchie, che fanno vita sociale e hanno un loro stile.
In periferia l’offerta si riduce e si trasforma: empori di cinesi, qualche merceria vivere per non morire, con una clientela locale e in via di estinzione, negozi spesso vuoti, chissà come fanno a pagare l’affitto e tenere pure una commessa.

In mezzo il deserto. Tra gli estremi del lusso e del low cost, e ancor più tra gli estremi delle ragazze e delle vecchie signore, una terra di nessuno completamente vuota.

Come se la moda riguardasse soltanto le persone giovani. Come se dopo una certa età non ci si vestisse più. Come se si fosse diventate delle nonne che stanno a casa, che hanno “tirato i remi in barca”. Mentre invece le signore di mezza età che lavorano, viaggiano, camminano, leggono, fanno sport, hanno hobby e interessi, sono più che mai interessate alla loro apparenza, al loro aspetto esteriore, e hanno ancora più attenzione a come rendersi attraenti, affascinanti.

Ve lo conferma qualsiasi signora, che non sa dove andare a comprarsi quello che le serve.

Certo poi ognuno se la cava come può, prende una cosa qui e una là, scova un paio di pantaloni classici e di discreta qualità da Zara, una T-shirt da H&M, un trench quasi nuovo in un negozio vintage. L’arte di arrangiarsi è la nostra specialità, d’altro canto, figurati se non la sappiamo mettere in pratica con i vestiti.

Però che stress! E quanto tempo!
E tutte quelle che di noi sono meno disinvolte, che fanno più fatica ad immaginare come si combina un capo con un altro? E che magari si sentono a disagio, circondate da ragazzine, ricordandosi che ai nostri tempi bisognava andare dalla sarta e invidiando a queste giovinette la scelta, la spensieratezza, l’abbondanza? Quelle che non vivono in una grande città e neppure vicino a una grande città? E che non ci pensano nemmeno ad ordinare delle cose online, senza provare, senza toccare, senza un’esperienza diretta, personale.
E sono tante, le signore di mezza età. Qualunque cosa facciano, dovranno pur vestirsi, tutti i giorni e ogni tanto per un’occasione speciale.
Qualcuna ha anche un budget consistente.

E allora viene da pensare, non è che a cinquant’anni si diventa invisibili?

4 risposte a "Signore invisibili #1: dopo i 50 anni noi signore si diventa invisibili?"

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  1. Condivido pienamente quello che hai scritto. Io vivo in una piccola cittadina e faccio veramente fatica a trovare qualcosa che mi piaccia, che mi faccia sentire in ordine, comoda e, non dico alla moda, ma almeno un linea con ciò che vedo indossare alle altre donne. A noi cinquantenni non pensano, ma secondo me sbagliano perché potremmo essere un’ ottima clientela, visto che molte di noi lavorano e dispongono di un minimo di budget da dedicare all’ abbigliamento e agli accessori. In questo momento della mia vita, stretta fra le mie incombenze di figlia, di madre e di moglie, è un’ altra piccola delusione….
    Grazie per aver dato voce ai miei pensieri.

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    1. Ciao, grazie per il tuo commento. Anch’io penso che ci sarebbe un mercato interessante, ma chissà, forse è più difficile di quello che ci sembra. Leggi il pezzo di oggi se ti va, che racconta proprio di una ricerca di mercato

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  2. Ho la fortuna di avere ancora la taglia 42, quindi nessun problema per i pantaloni, i jeans, i maglioni, ma se cerco un abito devo pensare a una spesa esagerata, soprattutto se è un capo da mettere in occasioni particolari, cioè poco e niente. Mi pare che quest’anno vadano di moda, di nuovo, i tailleur pantaloni, e forse con quelli ci salviamo

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