Parlare del bene e del male sembra un esercizio intellettuale lontano dalla realtà, ma non lo è affatto. E non solo perché da un momento all'altro, senza preavviso, potremmo essere chiamati a scelte drammatiche e di grande conseguenza. Ma anzi perché la lettura della realtà è difficile e distinguere tra il bene e il male... Continue Reading →
Ucraina, Russia, Dostoevskij e Paolo Nori
L'avete capito, trovo piuttosto difficile scrivere in questo momento. Scrivere qualcosa che non sia ovvio e banale, che abbia un certo respiro, e pure un certo senso. Direi che mi posso appoggiare a Dostoevskij e a Paolo Nori. Avrete seguito la ridicola vicenda per cui l'università Bicocca ha prima cancellato il corso e poi lo... Continue Reading →
Non buttare via il bambino con l’acqua sporca
Questa espressione la si diceva molto all'università, quando studiavamo teorie che cercavano di spiegare tutto senza riuscirci, o che avevano delle intuizioni intelligenti e corrette ma anche delle pecche insormontabili, e si imparava che non era il caso di buttare via una buona spiegazione solo perché non riusciva a spiegare tutto. Insomma bisognava imparare a... Continue Reading →
Col corpo capisco: da David Grossman al tennis, con rispetto
C'è un libro di David Grossman con questo titolo, che però non ho mai letto. Il titolo mi ha sempre colpito e mi è rimasto in testa, però. Il romanzo parla di gelosia e tradimento, e quindi si intuisce il senso del titolo. Dopo di che a me viene da associarlo alla pratica sportiva... spero... Continue Reading →
#pandemia zona gialla. Di avversari, palline, neutralità e tutto quello che si impara
Non posso cominciare questo post con di nuovo la citazione di Nelson Mandela "Io non perdo mai. O vinco o imparo."... oppure posso? Perché è una cosa ricorrente, quella di imparare. Spesso in quelle situazioni in cui non te lo immagini, non te lo aspetti, neppure lo vorresti. Voglio dire, ci piace anche vincere, no?... Continue Reading →
#pandemia zona rossa. Sapere di non sapere
Si sa che uno degli effetti diretti, e anche collaterali, dell'imparare è il rendersi conto che per quanto alacremente e costantemente si studi, quello che non si sa resterà per sempre infinitamente superiore a quello che si sa o si impara. Lo sappiamo tutti ma ce lo dimentichiamo, alle volte illudendoci di essere colti, competenti,... Continue Reading →
#pandemia fase due. Imparare il senso della squadra
C'è una frase superfamosa, e che ho usato anch'io più di una volta, di Nelson Mandela: io non perdo mai, o vinco o imparo. Che è una di quelle frasi vere, apparentemente semplici e quindi apparentemente consolatorie, ma il cui senso vero si capisce dopo un po'. Intanto perché c'è della fatica in entrambi i... Continue Reading →
#pandemia fase 2. Lezione autunnale dalla natura
Ieri era sabato e avevo tempo e ho fatto una camminata al Parco di Monza davvero lunga. Era una giornata grigia, proprio non avrebbe potuto che essere novembre, e c'era gente ma non molta. Tutti con la loro mascherina, che camminavano, alcuni da soli e alcuni con il cane o in coppia o in famiglia,... Continue Reading →
Lavorare un po’ meno e imparare un po’ di più
Non è che vorrei lavorare di meno per oziare o perdere tempo. Neppure per fare le cose con più calma. Vorrei lavorare di meno per poter imparare di più. Per poter scoprire tutto quello che non ho ancora visto o conosciuto, che siano posti, libri, persone, concetti, idee, oggetti. Per studiare tutto quello che non... Continue Reading →
Non siamo (o forse io non sono) più abituati a usare la memoria
Ieri sera ascoltavo Radio 3 Suite, come faccio spesso. Mi piace tantissimo non solo la musica che trasmettono, ma anche i libri, le mostre, il teatro, le varie cose di cui parlano. Ieri è stata una serata particolarmente piacevole, con due sinfonie di Beethoven in diretta da Torino, un'intervista su un libro che racconta la... Continue Reading →