Mai come in questi giorni si è sentita usare tanto la parola pazienza. Parola che, originandosi dal latino patire, ovvero soffrire, si usava molto malvolentieri nel tempo prima del CoronaVirus, un tempo di felicità forzata, di ottimismo a tutti i costi, di successo da conquistare senza badare a spese ed effetti collaterali. La usavamo tutti,... Continue Reading →
Della bellezza del ricamo e di una certa delusione per La ricamatrice di Winchester
Forse non ve lo ricordate, ma l'estate scorsa avevo imparato a ricamare. Il ricamo, per le signore della mia generazione, è uno dei simboli dell'oppressione e del destino di noi donne. Mentre i ragazzi andavano a correre e saltare, noi dovevamo stare a casa a ricamare. Non io per fortuna, che mia mamma era una... Continue Reading →
Imparare dal ricamo a fare le cose nel tempo che ci vuole
Vi avevo accennato che la prima parte delle mie vacanze sarebbe stata dedicata a un breve e intensivo corso di ricamo. Decisione che aveva suscitato qualche battuta: il ricamo ancora di più del lavoro a maglia viene ritenuto una cosa da vecchiette, e fa venire in mente tristi cuscini e quadretti a punto croce.... Continue Reading →
Una pausa e una novità per settembre
Ieri vi ha scritto Verde, quella di EyeMilano, per salutarvi e dirvi che si prende un paio di settimane di pausa. Anch'io sto per prendermi due settimane di pausa, con un programma parzialmente definito e parzialmente incerto. La prima cosa che farò sarà un corso di ricamo. Udite udite. E aspettate a giudicare. Perché lo... Continue Reading →
Sono quasi più bravo di te
Dopo le knitting folies della nostra Anna, arrivo io che vi faccio scoprire un mondo, che non è solamente femminile.E sì, quasi. Quasi più bravo di qualsiasi donna abile ricamatrice che per secoli ha portato avanti un arte così incredibile, preziosa e soprattutto senza tempo. Ma di che sto parlando? Presumo che voi tutte... Continue Reading →