Difficile che si dia via un paio di chinos, o delle T-shirt grigie, o i pullover quelli classici a V, finchè non sono davvero pieni di buchi, lisi e consunti... E spesso si ha voglia di semplicità. Di avere indosso le cose di sempre, quelle con cui siamo cresciuti, che mettevamo quando magari eravamo meno... Continue Reading →
Piacevolezze d’estate
Oggi è una di quelle giornate d'estate che mi piacciono particolarmente. Non c'è il sole brillante che ci si aspetta, anzi ci sono delle nuvole bianche che ogni tanto coprono il sole, e soprattutto c'è un bel venticello che entra dalla finestra aperta e scompiglia i fogli sulla scrivania, rinfrescandomi con garbo. E ho messo... Continue Reading →
#pandemia zona rossa. Talking about the revolution
Era una canzone di più di 20 anni, di Tracy Chapman, che cantava "Don't you knowThey're talking about a revolution?It sounds like a whisper" Era bellissima e parlava di un'altra rivoluzione. Mentre oggi siamo qui in mezzo alla rivoluzione digitale, e come signore after fifty, e anche come signori after fifty, è bellissimo ma faticoso.... Continue Reading →
#pandemia fase 2. Se 21 pollici posson bastare
Visto che al di là dei desideri, delle fantasie e delle velleità il mio smart working si svolge sempre dallo studio di casa, ho deciso che non ne potevo più del portatile. Poverino, il mio MacAir è bellissimo e mi è fedele da 8 anni, e non ce l'ho di certo con lui. Ma mi... Continue Reading →
#pandemia fase 2. Intanto il parco non è mai stato così bello
Succede che quando sai che qualcosa sta per finire, o qualcuno sta per andarsene, ne cogli la bellezza con un'intensità e uno struggimento che altrimenti non avresti provato. Sono stata al parco di Monza, questo weekend, e non sappiamo se e quanto resterà aperto. Io ovviamente spero che non lo chiudano mai, e che la... Continue Reading →
#pandemia fase 2. Come vestirsi in casa per non annoiarsi
Che alla fine il tema del vestirsi, così futile e vanesio all'apparenza, c'è davvero, e c'è anche durante il lockdown. Ieri la mia socia Verde Alfieri, senza che ci fossimo in alcun modo consultate, ha scritto un pezzo in cui ci esortava ad evitare le vecchie tute e a mettere piuttosto un tutù, pure per... Continue Reading →
Come vestirsi per il freddo in casa, e un ricordo
Intanto che i dati intorno a noi si fanno un po' allarmanti e però non siamo sorpresi più di tanto e abbiamo anche un po' imparato a convivere con il Covid, che d'altro canto altro non si può fare, lo smartworking per molti di noi è diventato la modalità normale di lavoro. Ci siamo riorganizzati... Continue Reading →
Strano tornare in ufficio. Anche solo una volta alla settimana
Siamo davvero bizzarri, noi umani. Per anni sono venuta in questo edificio, sono entrata dalla stessa porta e sono salita ora al quarto e ora al quinto piano. Intanto che la mia vita cambiava, che il mio lavoro cambiava, che il mondo intorno a me cambiava, io continuavo a venire in questo edificio, tutte le... Continue Reading →
Pregiudizi, vecchi top, cura di sé. E thank God it’s Friday
Stamattina non ho sentito la sveglia. O meglio l'ho sentita e mi devo essere detta adesso mi alzo. Poi invece ho continuato a dormire e alle 9 ho guardato l'orologio stranita e mi sono alzata come una molla. Considerato che di non sentire la sveglia o di continuare a dormire dopo che è suonata mi... Continue Reading →
Anch’io sulla gaffe del “tornare a lavorare”
Naturalmente l'infelice frase di Beppe Sala che invita i milanesi a "tornare a lavorare" ha colpito e irritato anche me. Ho letto anche diversi commenti, tra cui la bella e approfondita analisi di Silvia Zanella sul suo blog. Devo dire che, magari non espresso con tanta chiarezza e goffaggine, il tema del "tornare a lavorare"... Continue Reading →