Non siamo (o forse io non sono) più abituati a usare la memoria

Ieri sera ascoltavo Radio 3 Suite, come faccio spesso. Mi piace tantissimo non solo la musica che trasmettono, ma anche i libri, le mostre, il teatro, le varie cose di cui parlano. Ieri è stata una serata particolarmente piacevole, con due sinfonie di Beethoven in diretta da Torino, un'intervista su un libro che racconta la... Continue Reading →

#iorestoacasa giorno 23. La pazienza

Mai come in questi giorni si è sentita usare tanto la parola pazienza. Parola che, originandosi dal latino patire, ovvero soffrire, si usava molto malvolentieri nel tempo prima del CoronaVirus, un tempo di felicità forzata, di ottimismo a tutti i costi, di successo da conquistare senza badare a spese ed effetti collaterali. La usavamo tutti,... Continue Reading →

Oggi sono a Roma. Per lavoro. Ma è un diversivo, che come sempre ha l'effetto di portare nuovi pensieri e riflessioni diverse. Roma è la città eterna. Dentro cui sei un esserino di passaggio, che non lascia traccia se un filo di consunzione in più su selciati così antichi da non accorgersene neppure. Il titolo... Continue Reading →

Ma quanti follower ci vogliono per sentirsi di successo?

Sono i follower la misura del successo? I numeri sembrano rassicuranti. Certi. Incontrovertibili. Ma poi. 100.000 follower sono tanti? Sono pochi? Sono la misura del successo? Dipende. E poi chi sono quei follower? Vi guardano davvero? Vi leggono, nel caso in cui scriviate oltre che a fare foto? Vi guardano, se fate dei video? E... Continue Reading →

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