Questo era un libro che stava nella libreria da un po’. In una sezione di libri comprati per ispirazione personale, curiosando tra i banchi della libreria dove vado di solito a Monza. Sono un cliente silenzioso, non chiedo consigli, guardo e scelgo. Mi fido del mio fiuto, delle mie letture precedenti, delle informazioni che raccolgo a modo mio.

Spinoza era uno dei filosofi che mi aveva affascinato quando studiavo. Non che ne sapessi molto, ma sentivo così, una certa affinità. Che questa lettura mi ha confermato.
In questo libro, che non è né un saggio né un romanzo ma un felice ibrido, incontrerete Baruch (Benedetto) Spinoza e, soprendentemente, un ideologo nazista che si è tormentato su come fosse possibile che un ebreo avesse una mente così geniale da essere ammirato da Goethe. Vi verrà voglia di studiare filosofia, forse. Vi chiederete ancora una volta come è possibile che un’intera nazione abbia non solo creduto all’ideologia della razza ariana e della contaminazione ebraica, ma si sia rovinato per sempre la reputazione mettendola in atto, e documentando accuratamente.
Ma non è un libro di risposte, questo. È un libro di domande. Che si sa, servono a pensare e forse ad agire meglio. O almeno a provarci.
Buona lettura e buona giornata
Anna da Re







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