Tenere in ordine le carte, quelle burocratiche e quelle personali, non è il mio forte. È anzi una delle poche cose che tendo a rimandare finché posso.
Però il riordino riserva delle belle sorprese, che hanno a che fare con i ricordi. Anch’essi difficili da archiviare, se non fosse che abbiamo delle funzioni abbastsnza automatizzate e di cui non sempre siamo consapevoli.

Ieri da un parziale riordino è emersa questa foto. Siamo io e i miei fratelli, in montagna, probabilmente in Dolomiti, verso la fine dell’estate, quando la montagna preannuncia l’inverno e ti avvisa che il tempo delle cicale sta per finire e devi smettere di guardare per aria.
Abbiamo il loden, che sicuramente era stato comprato da poco e “in crescita” come si faceva ai tempi. Ovvero un tre taglie in più in modo che durasse tre o quattro anni. Non c’era bisogno dei mercatini dell’usato, allora, si finiva tutto in famiglia.
C’è qualcosa di tenero, di affettuoso, di dimenticato, in questa foto. Qualcosa che sta ancora dentro di me, ma solo lì. Pet questo ho pensato di metterlo in un post.
Nessuno sa davveo cosa fare dei ricordi. Però per tutti sono preziosi, e non vanno assolutamente lasciati andar via.
Buona giornata
Anna da Re







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