All’oasi abbiamo un nespolo gigantesco.

È bellissimo e ci fa ombra tutta estate con le sue fronde fitte e scure.

Quest’anno è particolarmente carico di frutti. Quando andiamo a fare pulizia, come stamattina, e un po’ ci intristiamo a raccogliere bottiglie di plastica, pezzi di tessuto stracciati e abbarbicati ai rami, e polistirolo ridotto a pallini che bisogna mettersi i guanti da chirurgo per riuscire a prenderli, poi facciamo una pausa sotto il nespolo, e ci consoliamo mangiando le nespoline direttamente dai rami, e poi ce ne portiamo a casa un po’ .

Facciamo uno scambio così, non proprio alla pari, con la natura: noi ti liberiamo da un po’ di rifiuti, tu ci dai qualcosa di buono.


Una replica a “Cosa mangiare: le nespole, un frutto dimenticato. All’oasi di Monza”

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