Al campo di Legambiente a Sessa Aurunca si va alla scoperta del territorio.

Il nome del paese ce lo ricordiamo dai tempi di scuola, quando abbiamo studiato gli Aurunci alleati con i Sannini e sconfitti dai Romani che hanno conquistato la Campania. E che a Sessa Aurunca hanno costruito un teatro in stile greco, cioè sostenuto dalla collina e non da una muratura.




Il mare è quello di Baia Domizia, con alle spalle il vulcano di Roccamonfina, spento da così tanti secoli che il paese omonimo sorge dentro il cratere e le pendici sono coperte di fittissimi boschi di castagni.

Abbiamo visitato il Museo Contadino, che custodisce un passato di povertà e sapienza, di vite di fatica ma di una certa armonia con l’ambiente circostante. Qui mi sono esibita in un’ipnotica attività di affilatura di un falcetto, in cui ero così brava che mi hanno filmato…
Poi siamo stati alla collegiata di S. Maria Maggiore, che ormai è solo una chiesa, in un territorio tristemente famoso per la linea di difesa dei tedeschi nel 1943, la linea Bernard, vicino alla più nota linea Gustav (verso Montecassino). Qui si è combattuto per 2 anni, e la distruzione non ha risparmiato nessuno. Ma dopo ogni guerra pazientemente ai ricostruisce, cercando di serbare traccia di quel che è stato.




C’è sempre molta bellezza, nel nostro paese oltre che nel mondo. Ed è bellissimo viaggiare per conoscerla







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