Il terrazzo del mio soggiorno guarda a ovest, quindi se non ci sono le nuvole vedo sempre il tramonto.
Che in questi giorni è a metà pomeriggio.
Mentre bolle l’acqua per il té, guardo il tramonto.
Sono contenta di non dover più lavorare. Di dedicare il mio tempo a cose trascurate come l’ambiente, i ragazzini che arrivano dall’Africa e devono imparare una lingua complicata come l’italiano, e per inserirsi davvero lo devono imparare bene, per poterso esprimere in modo preciso, chiaro.
Non basto, lo so. Sono una goccia nel mare o il colibrì nella foresta in fiamme. Faccio la mia parte, cammino di fianco e a braccetto di chi fa lo stesso. Scelgo di vedere la pienezza della vita, e la sua brevità.
Anche i tramonti sono brevi. Ma ogni giorno ce n’è uno nuovo, se ci diamo la pena di guardarli







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