Agosto è sempre stato il mese degli uffici chiusi, delle vacanze, dei viaggi.
Ci sono stati degli anni, quando Mondadori era un editore di riviste oltre e forse più che di libri, che l’azienda non chiudeva mai, e agosto era un mese di lavoro super tranquillo, senza traffico per raggiungere l’ufficio, senza code alla mensa, senza stress da capi e colleghi ansiosi. Mi piaceva lavorare in agosto e andare in ferie a settembre.
Ora quegli anni sono stati sostituiti dalla pensione e dal lavoro volontario. Complice anche l’intervento al ginocchio a metà agosto, ho fatto vacanza giugno e luglio (nella foto sono al campo di Legambiente ad Atessa), ora sono a casa.
E c’è pieno di cose da fare, a casa, oltre a leggere e preparare il lavoro prossimo.
Io sono una che a casa ci sta poco, lo sapete, ma la mia casa è un pezzo di me e richiede cura e dedizione. Ci sono tanti particolari che sfuggono quando si passa da casa giusto il tempo di cambiare la valigia con lo zaino e fare la lavatrice. Ora che mi sono fermata i particolari li noto e me ne occupo.
Con piacere.
Poi certo, c’è pronta una prossima partenza








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