Overtourism al Gran Premio di Monza

Per la prima volta da quando sto a Monza, sono in città il weekend del Gran Premio. Non ci sarei stata neppure quest’anno, se non fosse stato che il marito di mia nipote è appassionato di motori e macchine e corse, e sono venuti al Gran Premio fermandosi da me.

Sono passata dal centro, e già alle 10 c’erano stand e piccoli eventi nella piazza principale, i bar erano strapieni, le strade anche. Nella piazzetta del comune c’era una sorta di microparco da motocross, l’aira satura di miscela per le continue sgasate. Lungo la via che dalla stazione va verso il parco stavano incolonnate le navette che portano all’autodromo quelli che arrivano in treno (tantissimi!) E nel silenzio di casa mia, che è molto vicina al parco e quindi anche all’autodromo, ogni tanto arriva il rombo di un motore.

È overtourism, certo. È anche questo piacere, quasi necessità di essere insieme ad altri per un’esperienza che sembra acquistare valore per il fatto di essere condivisa. Sembra che la cosa più importante sia il “c’ero anch’io”, e non necessariamente perché poi lo si posta sui social. Ma proprio per il senso di esserci là dove succede qualcosa di importante, di bello, di significativo, magari anche di memorabile. Lo stesso spirito con cui si va ai concerti.

A quelli andavo, da giovane, ma ne conservo una memoria vaga e più di fatica che di piacere. E ora più che mai sono attratta dal teatro, dai piccoli concerti, dagli eventi marginali, modesti, di nicchia o di avanguardia.

Meno male che non a tutti piacciono le stesse cose.

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Sono Anna

Benvenuti su ChicAfterFifty. Nato 10 anni fa come blog di moda per signore, appunto after fifty. Dopo la pandemia la moda non mi è più sembrata così importante. E allora parlo di libri, di ambiente, di posti belli, di cose belle.

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