Oggi ho mandato il comunicato stampa e l’invito a una conferenza stampa che, come Circolo Legambiente Monza, abbiamo organizzato per il 6 novembre, e che anticipa un evento che faremo all’Arengario di Monza l’8 novembre.
Una nuova tappa del progetto sui rifiuti tessili. Questa volta raccontiamo come si comportano i cittadini rispetto ai vestiti, agli acquisti, allo smaltimento, alla raccolta differenziata. Abbiamo fatto fare un’indagine di mercato a una società specializzata, e ora stiamo studiando i risultati.
Il lavoro nostro, di Legambiente, è poi sempre quello di informare, di far conoscere, di fornite dati e qualche idea, di far arrivare qualche pulce nel maggior numero di orecchie possibili. Non facile, faticoso, spesso frustante. Ma così è il lavoro dei seminatori, quel che cerchiamo di essere.
Da un certo punto di vista, se penso che quando abbiamo cominciato due anni fa sapevamo solo che il problema dei rifiuti tessili era enorme e sconosciuto, abbiamo fatto un bel po’ di strada. Abbiamo lavorato insiemr, abbiamo preso la nostra ignoranza come punto di partenza, ci siamo esercitati nell’ascolto, abbiamo tessuto relazioni con chiunque fosse disponibile e c’entrasse con il tema. E mi ricordo che abbiamo persino detto, a un certo punto, dobbiamo fare una presentazione all’Arengario, è lì il vero passaggio, il centro, il posto più noto in città, dove passano quelli per cui l’ambiente è un sottofondo il più delle volte fastidioso. Se attiriamo l’attenzione di anche uno solo degli indifferenti all’ambiente, ne è valsa la pena.
Per ora siamo arrivati all’organizzazione, ai permessi, alla comunicazione, e ne è valsa la pena. Per il resto incrociamo le dita








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