Oggi mi godo una giornata casalinga, prima di partire per le feste di Natale. Che per me sono soprattutto un’occasione per andare a trovare persone lontane, e poi per fare delle camminate invernali. Tra un giro e l’altro, la casa è il posto dove raccogliere i pensieri, accogliere quel che si è ricevuto, scegliere come ricambiare.
Oggi molti negozi sono aperti e immagino che in molti si affrettino negli ultimi regali. Difficile conservare il vero significato del regalo, che è quello di far sentire un re la persona che lo riceve. Regale nel senso di afferente a un re, e regalo nel senso di dono, sono praticamente due parole uguali. Non ci pensiamo perché non pensiamo quasi mai alle parole, a dove e perché sono nate, a dove portano. Le usiamo inconsapevolmente, e non ci fa bene.
Mi viene in mente quel meme che gira in rete, con Babbo Natale che dice “Ho ricevuto le vostre letterine. La maggior parte di voi riceverà un dizionario.” Certo fa riferimento agli errori dovuti allo scrivere sul telefono, al correttore automatico, al non rileggere, al non sapere che lingua parlata e lingua scritta non sono identiche, ecc ecc. Ma nel dizionario c’è anche l’etimologia, per fortuna.
Le parole sono importanti, sempre.







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