È un equilibrio in continuo mutamento, quello tra guardare dentro e guardare fuori. E per dentro non intendo solo dentro se stessi, che in un certo senso è il vero e unico dentro, invisibile ma sentibile, ma anche gli altri dentro: dentro casa, dentro i cassetti, dentro le scatole.
Ecco qua che le riflessioni post-trasloco si palesano di nuovo! Del resto se il trasloco è un trauma, per forza porta alla luce quello che era rimasto dentro… magari per rimettercelo, ma dopo averlo guardato e avergli dato un posto.
Così dopo aver vuotato gli scatoloni della cucina e aver trovato posto alle varie cose, dopo aver deciso cosa tenere e cosa mettere in cantina (che lo so, è solo un temporeggiare invece di eliminare subito, perché quando mai andrò in cantina a riprenderle?), mi sono stesa sul letto per riposare la schiena. Eh no, divano non è ancora arrivato.
E allora ho guardato fuori: e nonostante il grigio, la pioggia, le inferriate che non ho ancora aperto, ho visto gli alberi. Sono così fortunata da avere dei sempreverdi davanti alla finestra.
Penso che non bisogna mai dimenticarsi di guardare fuori! E voi che ne pensate?
Buona domenica
Anna da Re
Rispondi