Anche Instagram ci sta cambiando la vita. Se pensate che sto esagerando datemi un attimo.
Pare che questo hashtag, che raccoglie oltre 2 milioni di post, abbia convinto molti giovani che stare comodi è la cosa migliore che c’è. Come dargli torto? È un po’ la scoperta dell’acqua calda: tornare a casa in una sera d’inverno e mettersi una tuta morbida e comoda, con cui stendersi sul divano, e poi un libro, una serie TV, un infuso, non è forse quello a cui pensiamo tutti nel tragitto lavoro-casa?
E anche a casa, comode, pronte per il divano, si può essere chic. Non posso esserne la prova vivente come mio solito, primo perché mi manca il divano (lo sto aspettando e non so ancora quando me lo consegnano) e secondo perché mi manca la cabina armadio (anche quella è in arrivo ma ci vorrà almeno una settimana) e il mio stupendo e adorato guardaroba di fashion blogger è stipato tra scatole, valigie e una vecchia cassapanca di famiglia.
Però vi posso dire cosa secondo me va bandito e cosa è bello indossare.
Bandire i vestiti che non ci piacciono, quegli acquisti sbagliati di cui si dice vabbé me lo metterò per stare in casa. Va bene che la casa è un rifugio e che ci si sta solo con i nostri cari, umani o animali che siano, ma perché mai non dovremmo riservare al vestirsi solo per noi e i nostri cari la stessa cura che riserviamo al vestirsi per uscire?
Comodo non vuol dire sciatto né tantomeno poco pulito: che sia una T-shirt, una tuta, una felpa, un cardigan, anche vecchio e un po’ sformato però deve essere pulito e se c’è un’armonia di colori e stili secondo me ci si sta meglio.
Le pantofole: per fortuna c’è pieno di pantofole di ogni genere, alcune anche bellissime ed elegantissime. Io non amo lo sciabattamento e quindi preferiscono le pantofole chiuse…
Vi prometto che appena ho tolto l’accampamento che al momento è la mia casa, vi faccio un selfie sul divano e vi racconto come sto comoda io!
Buona giornata
Anna da Re
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