Il mio ritorno alla normalità, o il mio nuovo inizio di simil normalità, è stato sancito oggi dall’agognata visita dal parrucchiere. Quando si hanno i capelli corti non ci sono tutorial o esperimenti fai da te che tengano: ci vuole uno bravo. E quindi ho aspettato finchè finalmente, con mascherina e guanti, stamattina mi sono finalmente alleggerita la testa.
E la prossima tappa è la libreria. Dubito sarà prima di sabato, ma fino a sabato posso resistere. Oltre penso di no.
Perchè hai voglia di poter comprare gli ebook, di potersi informare online, di avere tanti libri da leggere per lavoro tra cui ce ne sono alcuni che leggerei anche se non facessi questo lavoro. La libreria è un’altra cosa.
Pure a Monza dove di grandi librerie non ce ne sono. Io in genere vado al Libraccio, che mi è simpatico come idea e dove posso curiosare anche tra i libri usati, per i quali ho una passione particolare. Così come amo il vintage nei vestiti, adoro i libri che qualcun altro ha comprato o regalato, e di cui chissà perché si è disfatto. Libri che hanno dediche, date, sottolineature che fanno immaginare una vita precedente, su cui non ci saranno mai certezze ma che si potrà sempre immaginare. Oltre a poter trovare edizioni e anche libri che ormai non vengono più stampati e che magari si rivelano preziosi.
E poi c’è quel poter curiosare, leggere le quarte di copertina, vedere le dimensioni, saggiarne il peso. E portarsi a casa un pacchetto e poi scegliere dove mettere i nuovi acquisti nella libreria, che il mio ordine è estetico e casuale piuttosto che ragionato.
Insomma non vedo l’ora di farlo.
Intanto buona serata!
Anna da Re
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