#pandemia giorno 85. Il rumore dell’acqua

Ormai davvero, la quarantena, la pandemia, l’emergenza stanno pian piano venendo sostituiti da una normalità. Uso l’articolo indeterminativo perché poi va qualificata, questa normalità, non essendo quella su cui tutti ci intendevamo (o credevamo intenderci) e quindi accompagnata dall’articolo determinativo.

Anche questo diario volge al termine. Non ha più il senso da cui era partito, non è più compatibile con i week-end all’aria aperta, di sport e montagna, come quello appena passato e spero quelli futuri.

Chic after fifty tornerà in qualche modo a parlare di chic e di vestiti, Verde Alfieri tornerà a scrivere di arte e forse anche di ciabatte pelose, io tornerò a scrivere su Alfieri Magazine, ma tutto 5 giorni su 7. Gli altri due me li tengo per me. Non abbiatevene a male.

E intanto avete mai notato quanto è bello il rumore dell’acqua? Ieri ero in Val di Ferro, una valle laterale della Val di Mello. C’è il torrente Mello che scorre nella valle, sui sassi e formando pozze che sul fondo di ghiaia bianca prendono il colore del cielo. Ci sono torrentelli e nella Val di Ferro, che è particolarmente aspra, sui blocchi di granito lisciati dal vento scorre un torrente con tante cascate. La Val di Mello è quasi sempre troppo piena, ma basta appunto allontanarsi di poco perché il rumore dominante diventi quello dell’acqua. Un rumore autentico che dà molta pace, anche quando scroscia e canta forte sulle rocce.

Credo che questa sia l’impressione più forte che mi sono portata a casa dalla bella gita d’ieri. In cui c’erano tutte le cose che mi aspettavo, il verde, la fatica, il piacere di guardare dall’alto, il rientro stanchi. La buona compagnia, l’organizzazione semplice e ben fatta di Sentierando. Ma in più c’era questo meraviglioso rumore dell’acqua.

Buon pomeriggio!

Anna da Re