È stato un ferragosto fresco, nella pace di Prim’Alpe, con la compagnia di un’amica gentile con cui abbiamo condiviso un ritmo lento di letture e di chiacchiere. Due giorni prima sono stata colpita a tradimento da un antipatico virus gastrointestinale che mi ha messo k.o. per due giorni. Mi sto cominciando a riprendere adesso.

L’assenza di energia mi ha introdotto a un’altra dimensione del tempo, un tempo in cui si smette di fare e lo si lascia fluire. Dopo settimane di volontariato, spostamenti, nuovi incontri, adattamenti più o meno felici, ho passato dei giorni senza fare nulla. Non ho finito “Le perizie” di Gaddis né la recensione che avevo cominciato a scrivere. Non ho camminato. Ho lasciato che il tempo passasse, come voleva. Credo che ogni tanto vada fatto. E che il nostro corpo ceda quando gli abbiamo chiesto troppo.
Così ho rimandato anche la prossima partenza, sto a casa un altro giorno







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