Chic After Fifty

È un classico che le cose si rompano di notte, di domenica, di agosto.

È così che ieri sera lo sciacquone (che nome, finché non lo scrivi e non ci pensi non ti accorgi di quanto evocativo e ononatopeico sia) del bagno ha deciso di smettere di funzionare. L’acqua continuava a scendere senza pietà. Ed erano le 10.

Che fare?

Sono andata un po’ d’istinto e ho chiamato i fedeli amici livornesi, lui una vaga idea di cosa sia l’idraulica ce l’ha e ho pensato che mi avrebbe suggerito qualcosa. Intanto ho smontato la cassettina, che è incassata nel muro come tutte quelle chic e moderne, e insieme a lui alla fine sono riuscita a chiudere il rubinetto. Che è un po’ come staccare la spina del computer, quando non sai a che santo votarti quella è la tua unica possibilità.

E me ne sono andata a letto serena.

Poi però oggi è il 20 agosto. Gli idraulici sono tutti in ferie. Tutti insieme, come negli anni sessanta quando le città si svuotavano.

Perché certo adesso c’è internet. Con i suoi servizi 24 ore su 24. Che arrivano entro un’ora. Che ovviamente non ti dicono che il costo, arrivando entro un’ora, raddoppia, e che magari potevi scegliere l’opzione “in giornata” e avere un costo alto invece che un salasso.

Come tutto quel che passa per internet e i call center, come tutto quello che passerà (o sta già passando) per l’intelligenza artificiale, non c’è un interlocutore, non c’è un referente. L’algoritmo vede e provvede.

Non sono sicura che questo sia progresso. Alla fine, l’idraulico ci ha messo una mattina, tra pezzi mancanti e prove, a risistemare la cassettina dell’acqua. E l’algoritmo ha solo messo in contatto tre persone: si faceva anche con il telefono.

Il giorno che l’intelligenza artificiale farà il lavoro dell’idraulico, smontare, analizzare, capire il problema, trovare la soluzione, metterla in pratica, quel giorno soltanto sarà degna del nome intelligenza.

Buona giornata