Magari sì, lo sapete cos'è l'"athleisure"? Vi piace? Non vi sembra un po' scivoloso? Quello stile che visto sulle modelle è fantastico e poi se ce lo mettiamo noi persone normali sembriamo sciatte oppure appena uscite dalla palestra?
Partiamo da qui: io adoro l’America. Adoro gli americani.
Adoro la loro creatività, negli oggetti, nelle parole. La loro inventività. Mescolano con nonchalance, non si vergognano delle pensate che hanno. Anzi tendenzialmente, ogni idea che gli viene gli sembra grandiosa. Così provano a metterla in pratica. Intanto che noi ci smontiamo da soli ogni trovata che ci viene in mente.
E si inventano parole.
E stili di abbigliamento.
Tra gli ultimi c’è l’athleisure.
Non chiedetemi come si pronuncia. Per fortuna questo blog è solo scritto, così non corro rischi.
L’athleisure è mettersi i vestiti nati per lo sport in circostanze normali.
Se non è scivoloso questo, ditemi voi che cosa lo è.
Del resto IoDonna sabato scorso ha messo a confronto Gigi Hadid con un sofisticatissimo cappotto color panna, sotto il quale aveva dei leggings neri e delle Reebok alla caviglia, con altre combinazioni più o meno scombinate di pezzi sportivi. Cose che non si potevano mica tanto guardare. O comunque senza personalità, senza stile, proprio messe insieme a casaccio.
Faccio un’altra premessa.
Io adoro lo stile americano. Quella disinvoltura di quando vestono casual. Nessuno fa delle T-shirt basiche più belle delle loro. Nessuno fa dei pantaloni khaki o dei bermuda belli come i loro. E anche i jeans.
Quanto all’abbigliamento sportivo sono imbattibili. Innovativi nelle forme e nei materiali. Inventivi nei colori e nei disegni. Sono consumisti e quindi si inventano ogni pochissimo cose nuove e fondamentali da avere. Ma sembra anche ben studiate per essere comode e pratiche.
Detto questo, non mi sento una fan dell’athleisure.
Sono una fan delle sneakers portate con il tailleur serio. Trovo interessante la felpa messa sopra una gonna a matita o sopra una gonna lunga sottile o leggera. Ma come sapete sono certa che i leggings non siano pantaloni. Quindi è ok metterseli con un vestito corto. Ma se non avete più 20 anni, come è probabile se state leggendo questo blog, allora è meglio che i leggings li teniate in casa, o quando fate sport, o quando andate a camminare, a correre, a passeggiare con il cane.
E quindi anche se mi piace avere sempre un dettaglio che sia diverso, contraddittorio e distonico, sono abbastanza conservatrice da ritenere che i vestiti per lo sport siano meravigliosi per lo sport. Per stare comodi, per non essere ingessati, per non sentirsi troppo formali preferisco il genere decontracté alla francese: T-shirt semplici, jeans, cardigan, pullover maschili e giacche maschili.
E voi che ne pensate?
Me lo volete raccontare? Scrivete sulla pagina Facebook Chic After Fifty, all’email ciabattinasx@gmail.com. Potete anche commentare in fondo al blog!
Intanto buona giornata
Anna da Re
Il fatto è che in Italia, questo impronunciabile stile, fa molto tutona da casa… direi che lo boccio da portare a spasso e me lo tengo da indossare in casa. Mi da così tanto il senso di trasandato, poco curato anche se la tuta o i capi sportivi sono firmati. Forse forse te li concedo all’Esselunga o al mercato comunale, ma sono davvero zero femminilità.
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