Difendersi con ottimismo. A lezione da Primo Levi

Si trova sempre quello che si cerca. Una mia amica mi presta un piccolo libro, De senectute di Francesca Rigotti, libro sulla vecchiaia femminile. E lì tra le righe trovo questa frase:
"Di fronte ai soprusi lamentarsi non serve; occorre difendersi, individualmente o collettivamente, con tenacia e intelligenza, e anche con ottimismo."
Di Primo Levi, nientemeno che.
E mi pare bella e importante, a proposito di #metoo e ribellioni varie.
 

Sono tempi strani, per noi signore.

 

Tempi in cui siamo al centro dell'attenzione. Finalmente, potrebbe sembrare.

Invece non è poi questo granché.

Essere al centro dell'attenzione si sta rivelando portatore di nuovi obblighi, per noi signore: se prima dovevamo essere obbedienti, ora dobbiamo essere ribelli. Se prima dovevamo stare a casa a curare i figli e fare la maglia, e poi dovevamo lavorare e curare i figli e fare la maglia, ora dobbiamo fare tutte queste cose ed essere anche forti e pronte a denunciare i soprusi e ridare colpo su colpo.

I libri, sempre sensibili allo spirito dei tempi, parlano di bambini ribelli, donne valorose, femmes magnifiques. Scandagliano il nostro passato alla ricerca di modelli femminili di coraggio, di lotta, di sfida. Tirano anche un po' per i capelli qualche signora che si era limitata a farsi i fatti suoi e non voleva neppure essere un modello.

 

Che fatica.

 

Quando poi, crescendo e invecchiando, si scopre quanto è bello essere normali. Che non vuol dire essere piatte, noiose, poco interessanti. La normalità contiene in sè una varietà infinita. Ma appunto una varietà, in cui debolezza e forza, coraggio e pusillanimità, intelligenza e stupidità si mescolano come in tutte noi. Non ci sono persone che non abbiano mai fatto una sciocchezza, che non si vergognino di quella volta che sono stati pavidi. Le donne come gli uomini.

La normalità con la sua varietà è al di sopra e al di là dei generi.

 

Se ogni tanto usassimo quel buon senso che sembra in via di sparizione, forse blatereremmo meno e vivremmo meglio.

 

E in quei casi in cui subiamo un sopruso, fermo restando che ne subiscono anche gli uomini, ricordiamoci di Primo Levi: "Di fronte ai soprusi lamentarsi non serve; occorre difendersi, individualmente o collettivamente, con tenacia e intelligenza, e anche con ottimismo."

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