STEM: ragazze di scienza alla riscossa

C'è un movimento che si sta diffondendo a macchia d'olio e che si chiama STEM: Science, Technology, Engineering, Math. Un movimento che dice alle ragazze: studiate le materie scientifiche e il mondo sarà vostro!
C'è un progetto del ministero dell'Istruzione. Ci sono bandi di concorso, discorsi di sostegno e bellissimi contributi sul web.
Finalmente! Era ora!
E c'è mia sorella con la quale ho discusso della scienza, del perché le donne non se ne occupano, e delle qualità che richiede.
E ve lo racconto. Read on!

Mia sorella ha studiato informatica. Quando ancora si chiamava Scienza dell'informazione, e c'erano due facoltà in Italia dove studiarla.

 

L'altra sera eravamo a tavola, avevamo finito di cenare e stavamo chiacchierando. Non so come sia emerso l'argomento studi scientifici e scelte delle ragazze.

Di questi tempi è diventato un argomento di cui si parla molto, e su cui si fa anche molto, sotto il cappello STEM, in tutto il mondo e anche in Italia. Si fa molto di più di quel che pensavo. E ne sono felice.

 

STEM (Science, Technology, Engeneering, Math) indica tutte quelle materie scientifiche da cui le donne sono state tenute lontane per migliaia di anni e da cui, da quando invece se ne possono occupare, si tengono lontane.

Da un punto di vista genetico e biologico, donne e uomini sono ugualmente dotati, o non dotati, per le materie scientifiche. Non c'è una propensione maschile, come non c'è una propensione femminile verso le materie umanistiche.

C'è una cultura che influenza le scelte, certo. Che è proprio quello che si cerca di cambiare con i progetti STEM.

 

La cosa interessante della conversazione con mia sorella, nel suo piccolo anche lei ambasciatrice STEM, è che lei ritiene che non sia affatto necessaria una GRANDE INTELLIGENZA per occuparsi di cose scientifiche. Un'intelligenza normale è più che sufficiente.

Quello che serve è piuttosto una certa RESISTENZA, perché ci sono alcune nozioni che è necessario imparare, senza le quali non si comincia neppure. Ma il bello è che passata questa fase, più noiosa che difficile, gli studi procedono spediti.

E trovare lavoro quando si ha un diploma o una laurea in una disciplina scientifica è facile OVUNQUE, non solo in America dove mia sorella vive.

E se anche non è un lavoro che si ama follemente o per il quale si sarebbe disposti a fare di tutto, è pur sempre un LAVORO. Retribuito anche bene. Che occupa 40 ore alla settimana e per il resto si è liberi di perseguire altri interessi.

 

Quello che dice mia sorella è che se stai andando a scuola e non c'è niente che ti appassiona, ti conviene scegliere una disciplina scientifica: passati i primi scogli con un po' di pazienza e costanza, ti ritrovi a fare una cosa pratica, concreta, riconosciuta.

 

Pragmatismo anglosassone dunque, molto intelligente secondo me!

E se vi chiedete cosa c'entra con la moda, beh, non c'entra niente, ma è importante!

 

E voi cosa ne pensate? Scrivetemi sul blog o su FB, sono curiosa di sapere che cosa ne pensate!

 

Intanto buona giornata

Anna da Re

 

 

 

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