Ieri ho letto un bel po’, complice il tempo orribile che mi ha costretto a casa proprio come il Coronavirus, e domani che torno a scrivere su Alfieri Magazine vi racconterò qualcosa in merito.
Tra le molte citazioni di Epitteto, Pascal e altri illustri filosofi, mi ha colpito questa:
“Ciò che può la virtù di un uomo non si misura dai suoi sforzi, ma da ciò che fa abitualmente”
È tratta appunto dai Pensieri di Pascal, e sicuramente mi ha colpito perché si innesta bene su alcune riflessioni che ho fatto durante la quarantena, e anche riferite all’ambiente. Tutto ciò che è abituale, che è normale, tutto ciò che viaggia quasi in automatico, ha molto più impatto delle eccezioni, delle grandi imprese, degli sforzi anche. L’ambiente è veramente il paradigma perfetto di questo concetto: finchè evitare la plastica, raccogliere in modo differenziato, viaggiare il meno possibile in macchina, non sprecare e così via non diventano dei comportamenti abituali, addirittura automatici, finchè il concetto stesso di ambiente come di tutto ciò che è intorno a noi non diventa il nostro modo di pensare, tutti i discorsi di difesa e protezione della natura resteranno discorsi, occasioni, momenti, e non saranno per nulla efficaci.
Allo stesso esatto modo della virtù. Parola che non si usa quasi mai ma che sappiamo cosa vuol dire, sappiamo anche che è morale esercitarla o almeno cercare. Ma non nel momento in cui ci viene in mente, o quando pensiamo che gli altri ci stiano guardando, quando è in ballo un giudizio importante su di noi.
La virtù va praticata abitualmente. Deve essere la nostra normalità.
E ce la possiamo fare.
Intanto buon lunedì!
Anna da Re
La virtù va applicata abitualmente. È vero: non saltarellando
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