Ci sono alcuni modi di dire che sicuramente non si usano più, ma che ci sono stati detti talmente tante volte da piccoli che ce li abbiamo impressi per sempre nella corteccia cerebrale.
Uno di questi è “chi si loda d’imbroda”. Di sicuro i genitori di una volta non dicevano ai loro figli che erano dei geni, neppure nel raro caso in cui lo fossero. A Pisa invece di genio si diceva cranio, ma non erano mai i genitori a dire che il proprio figlio o la propria figlia erano dei crani. E quando capitava che lo dicessero i nonni, gli amici e qualche altro avventato personaggio, si sentivano redarguire aspramente. Figuriamoci se poi uno dei figli diceva di se stesso che era un genio, o anche solo che era bravo e aveva fatto bene qualcosa. Il “chi si loda s’imbroda” arrivava subito.
Perché mi è venuto in mente? Perché ieri a un certo punto mi sono messa a fare una composta di fragole. Mi ero lasciata convincere a comprarne una quantità decisamente eccessiva, e visto che poi sono via nel weekend, mi sono detta devo fare qualcosa. Così in una pausa del lavoro mentre mi facevo un té ho messo su le fragole con del succo di limone, del succo di cedro e dello zucchero, a fuoco basso basso. Poi sono tornata in studio e delle fragole mi sono completamente dimenticata. E quando sono passata in cucina per prendermi da bere prima della lezione di Feldenkrais, ho visto con stupore e poi orrore il piano cottura che era completamente coperto di appiccicoso liquido rosso fuoriuscito dalla pentola. Completamente coperto, non sto esagerando. Era quasi bello, esteticamente.
Ma era un disastro, non vi dico cosa ci è voluto a pulirlo! E pensare che mentre tagliavo le fragole e aggiungevo i succhi, pensavo verrà buona questa composta, pensavo ma dai me la cavo abbastanza bene in cucina, l’aggiunta del cedro mi sembra una bella idea, insomma mi complimentavo con me stessa. Vedete bene con quali risultati!
Perché no, fare tante cose insieme non funziona. Il multitasking è un’illusione, e il più delle volte si fanno male tutte le cose che si sono fatte insieme. Quando poi si è un po’ dimenticoni come me, il disastro è davvero dietro l’angolo.
E la composta, direte voi? Beh, diciamo che nella seconda cottura si è anche un po’ bruciato lo zucchero sul fondo, e siccome la casa odorava di fragole dolci in modo un po’ nauseante, l’ho messa in 3 vasetti, due nel congelatore e uno nel frigo, e li assaggerò prossimamente…
Buona serata intanto!
Anna da Re
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