Il lunedì è sempre una giornata particolare, per chi lavora. Forse potrei dire una giornata difficile e sarebbe più onesto.
Poi ci sono certi lunedì che sono particolarmente difficili. E oggi è uno di questi.
Da un lato c’è la giusta punizione per aver passato un fantastico weekend con ore e ore di tennis e ore e ore di sole. Mi ricorda i lunedì a scuola dopo che la domenica ero stata a sciare. Una tortura. La stanchezza di avere usato moltissimo il fisico che di solito lasciamo sulla sedia fermo ore e ore. Il frastornamente di essere stati all’aria aperta in contrasto con le ore normalmente trascorse al chiuso. Lo choc di tornare a occuparsi di studio o di lavoro. E quello di ritrovarsi con persone che non ci siamo scelti: i compagni di scuola e i professori a suo tempo, i colleghi e i vari interlocutori di lavoro ora.
Questo lunedì poi si sono aggiunti la chiusura di uno dei corsi che l’azienda ci ha fatto fare quest’anno, che ben vengano e come credo di avervi già detto a me piace imparare, però tutto pigiato dentro il mese di aprile che è già pieno di libri importanti, finisce per essere uno di quei panini che li morsichi da una parte e il ripieno esce dall’altra, ti sgoccioli il succo dei pomodori sui pantaloni e solo verso la fine ti riesci a godere davvero il sapore invece di preoccuparti di come mangiarlo.
E poi, ciliegina sulla torta, c’era pure una riunione. Non so se è vero che da quando lavoriamo in smart working e le riunioni sono online, queste si sono moltiplicate. E mentre alcune sono utili e rapide ed efficaci, altre sono terribili. Come se l’online amplificasse le storture che in una riunione di persona, intorno a un tavolo, in una stanza, restano contenute.
Insomma certi lunedì bisogna resistere più strenuamente di altri.
Ma buona serata!
Anna da Re
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