Questa non è propriamente un’America minore. Mesa Verde è uno degli State Park più famosi del Colorado. Qui più o meno nell’anno mille dei nativi americani avevano costruito delle città dentro le arcate di un canyon, sfruttando la copertura, le pietre, le forme esistenti. Sopra i canyon la mesa, l’altopiano, era fertile e ricco. Quando le condizioni sono cambiate gli indiani se ne sono andati, verso sud, verso zone dove continuare a vivere. Era un nomadismo che abbiamo conosciuto anche noi, seppure ce lo siamo completamente dimenticato (ci sta pensando il cambiamento climatico, a farcelo ricordare).

È in corso un interessante processo di revisione storica, negli Stati Uniti. I nativi son tornati. Si riconosce che c’erano prima loro. Che non è una nazione nata nel vuoto, o che è andata ad occupare una terra vuota. Pian piano, parco dopo parco, museino dopo museino, si restituisce ai nativi intanto la storia. Poi si spera anche il resto.

A noi fa un effetto strano. Non che noi europei (come arrivi in America ti rendi conto che l’Europa esiste) o anche noi italiani, ci possiamo sentire esenti da colonialismo e sfruttamento del nostro prossimo. Però insomma, fosse anche solo una questione di storia più lunga, ci sentiamo un pochino più progrediti. Almeno alcuni di noi.

Ormai il canyon città di Mesa Verde si può vedere solo da lontano o in qualche visita guidata che va prenotata online con grande anticipo. Ma la vista da lontano è magnifica e sufficiente.

E anche qui si è un po’ sul tetto del mondo. Sopra a un panorama di un’estensione che è sensazionale anche all’ennesimo viaggio. Ecco, per noi piccoli europei la grandezza degli Stati Uniti è già di per sé una vacanza. E siamo solo all’inizio!








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