Cronache di un’America minore #11

La prima volta che sono venuta in America, quarant’anni fa, andare al supermercato era affascinante. Il latte in contenitori da un gallone. La scelta. La varietà. Poi il mondo è cambiato e noi siamo cambiati e ora andare al supermercato in America è piuttosto imbarazzante.

Oggi volevamo prendere del burro. Facile, no? Eppure. Nei dieci e passa scaffali di burro, oltre a varie confezioni da 2 o 3 chili, tutti i panetti avevano qualcosa di aggiunto: aglio, cipolla, olio di avocado, pomodori, you name it. L’unico burro ‘soltanto’ salato era quello irlandese, che ho preso e per fortuna era buono.

I supermercati americani ora mi ricordano la canzone di Springsteen “Fifty seven channels and nothing on”. Qui dicono che per fare una spesa sana bisogna limitarsi al perimetro del negozio, “shopping the perimeter”, dove c’è the real food. Il resto è junk…

Siamo ancora in Colorado. Abbiamo attraversato deserti e montagne e siamo arrivate alle terme di Pagosa. Pagosa Springs. Piccole vasche con temperature crescenti, fino ad arrivare al Lobster Pot, 43 gradi, basta la parola. Che mi fa venire in mente la storiella della rana, quella che all’inizio, nell’acqua calda, si rallegra del bel calduccio, e poi pian piano perde le forze e si fa bollire. Io ero piuttosto una lobster che si lamentava del troppo caldo ed è scappata….