Ieri sera sono stata a un bell’incontro, quello tra Cinzia Leone, autrice di Ti rubo la vita, e alcuni blogger milanesi.
Ho pensato sono davvero fortunata, guardami qui che ascolto parlare di libri, che lo faccio per lavoro.
Ho pensato, e dire che non l’ho neppure cercato. Pur essendo una lettrice da sempre, pur avendo avuto un magico rapporto con la lettura, che mi assorbe come poche altre cose, non ho cercato di andare a lavorare da un editore: ci sono capitata. E per i primi anni, tanti primi anni, lavoravo in pubblicità e per i periodici. Poi ci sono stati diversi ribaltamenti, delle montagne russe alla fine delle quali mi sono trovata a lavorare nei libri.
Come se mi ci avesse portato un destino che non conoscevo, ma che lui sì, conosceva me.
Come se la passione mi avesse guidato fin là, a mia insaputa.
E ieri sera si è parlato di rubare la vita, della nostra una e tante identità, dei tempi contemporanei che ci spacciano la libertà della rete ma ci ingabbiano in una serie di dati da cui diventa difficile se non impossibile uscire. E della passione. Di chi scrive e di chi legge. Di chi apre un blog, di chi sopravvive agli eventi, di chi attraversa gli anni intatto nella sostanza.
È stata una bella serata come è stato bello leggere il libro. Mi sento privilegiata, davvero, e per questo condivido in questo post. Gli altri blogger racconteranno nel dettaglio la conversazione, io mi limito a sentire il calore e il piacere di un bell’incontro.
Grazie a Cinzia Leone e grazie a tutti!
Anna da Re
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