Dopo i vestiti, l’arredamento e la casa sono le cose che mi piacciono di più. Oddio, no, mi piacciono i libri, mi piace lo sci, il tennis… insomma non so mettere in ordine le mie passioni e alla fine è pure inutile.
Adoro le riviste di arredamento. Ho comprato Abitare per tantissimi anni, conservandolo quasi come una collezione. Ora compro CasaFacile ogni tanto, lo trovo molto bello e, a differenza di Abitare e altre riviste più sofisticate e lontane, ci scopro sempre delle idee che posso mettere in pratica o comunque dei suggerimenti che mi fanno pensare a come migliorare la mia casa.
L’altra mattina ho letto su un post di Instagram, a proposito del nuovo numero di CasaFacile, che Gio Ponti diceva “Le case devono confortare la nostra vita”. Com’è vero.
E allora ho capito perché la mia casa è lontana mille miglia dall’idea che avevo in gioventù, di stanze che avessero solo l’essenziale legato alla loro funzione: il letto in stanza da letto, il divano nel soggiorno, la scrivania nello studio, la cucina. Niente fronzoli, niente soprammobili.
La mia casa invece è piena di ricordi e pezzi di vite precedenti e di vite che non sono la mia. Ci sono mobili di tutta la mia famiglia fino alla bisnonna, ricordi di viaggi, libri letti e da leggere, cose trovate e regalate. E oltre a piacermi, è una casa che mi conforta. In cui sto bene, una casa che mi avvolge e un po’ mi protegge.
E voi che ne pensate?
Buona giornata!
Anna da Re
Ho visto, l’autunno scorsa a Parigi, una mostra dedicata a Gio Ponti magnifica. Ha ragione lui, hai ragione tu, anche la mia casa parla
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Ed è una cosa bellissima
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