Noi signore after o around fify ci ricordiamo Laura Ashley molto bene. Che magari all’inizio ci piaceva anche, ma poi era diventata un’invasione e parecchio stucchevole.
Io personalmente non ho mai amato lo stile floreale e falsamente campagnolo, quei vestiti lunghi e pieni di ruches e volant, segno di una femminilità sdolcinata ed evocativi di un mondo perduto in cui le donne erano esseri sognanti, delicati, sensibili e fragili.
foto My Luxury
Eppure c’è un inequivocabile ritorno di quel look, con i grandi marchi come Gucci che diffondono l’immagine di bellezze eteree abbigliate di strati fioriti tra i fiori di immaginarie campagne inglesi, e pure marchi low-cost come H&M Conscious, che propone una linea di abiti lunghi in colori delicati e tessuti ecologici (secondo me piuttosto brutti, visti dal vivo, peraltro). O Urban Outfitters che ha fatto disegnare una collezione alla stessa Laura Ashley.
foto The House of Blog
Certo…
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