Il mondo è un luogo pieno di sorprese e di meraviglie. E Internet ci fa avvicinare a cose inimmaginabili.
Non Internet da solo, beninteso. Internet insieme al chiacchierare con i conoscenti, allo stare attenti a tutto quello che succede, allo sfogliare i giornali, al vivere con gli occhi e le orecchie aperte.
Il bello di Internet è che ti parlano di qualcosa e due minuti dopo puoi andare a cercare che cos’è, e se è un articolo lo puoi leggere subito. A me sembra fantastico.
E così qualcuno mi ha detto che c’era un articolo sul New York Times intitolato Knitting is coding. Che sono andata subito a cercare. E che è molto interessante. Perché una scienziata che ha imparato a lavorare a maglia fin da piccola, Dr Matsumoto, ha studiato i nodi di cui si compone la maglia, e come questi nodi generino un’elasticità del tessuto che si crea che è particolare. Chiunque lavori a maglia con una certa frequenza sa che la maglia ha una sua elasticità, che varia a seconda dei punti, del filo, del modo in cui si lavora. Ma applicare dei modelli fisici e matematici ai punti, studiare l’elasticità in modo scientifico per ricavarne delle leggi che poi si possano applicare ad altri fili e che possano generare altre cose, beh, questo è un passaggio diverso. Che richiede sicuramente competenze e abilità diverse da quelle artigianali di chi, come me, lavora a maglia per passione.
Resta comunque divertente immaginare questa dottoressa di fronte a un pubblico di uomini, in un congresso scientifico in cui sicuramente la maggioranza non ha mai visto dei ferri da maglia e ritiene il knitting un passatempo da signore, questa dottoressa che illustra le sue teorie con degli scialli, dei modelli di lana e altri fili.
Il mondo è davvero pieno di sorprese e meraviglia!
Buon sabato e buon weekend
Anna da Re
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