So che ve l’ho già detto, ma per me che, come tanti altri e altre, ero abituata a uscire la mattina e tornare la sera, la casa è un impegno che non mi aspettavo. Mi sento quasi come quegli uomini che non capiscono quanto lavoro ci sia da fare in una casa. Anche senza avere figli affamati o altri consanguinei, o compagni esigenti o anche compagni collaborativi, in una casa c’è sempre da fare. E con questa quarentana, sono anch’io una casalinga mio malgrado!
E più si sta a casa più c’è da fare. Sarà che non si possono ignorare gli angoli o i recessi sporchi che, tornando stanchi alle nove di sera, non si vedevano neppure. Sarà che, mangiando a casa colazione pranzo e cena, per quanto si possano essere parchi e modesti e nient’affatto grandi cuochi, un po’ di varietà va messa in tavola. E le verdure vanno pulite e preparate. Non volete fare un sugo, anche che duri 3 o 4 volte? E un minestrone? Una zuppa di lenticchie?
E poi rigovernare. Spolverare. Riordinare. Insomma io non so voi ma a me le giornate corrono via.
E questa idea dei video di lanaterapia? Ma dico cosa mi doveva venire in mente? Stanotte invece di dormire, a un certo punto ero lì che pensavo dove potevo mettere il computer per far sì che la telecamera fosse il più possibile sopra di me e non davanti a me. E anche lì, quanto tempo ci vuole per fare un video decente? A me tantissimo, temo.
E dunque insomma siamo alle quattro e mezza di domenica e finalmente mi sono seduta. Seduta al computer. Non stravaccata sul divano… come dire che ora che il divano ce l’ho, e mi ci potrei stravaccare (che brutta parola però, capisco che i miei non ce lo lasciassero fare) non ho il tempo di farlo.
Ma va bene così.
Buon resto di domenica!
Anna da Re
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