Tanto tempo fa, in un ufficio che non esiste più con dei colleghi che sono andati già in pensione da molto tempo, a partire da marzo c’era qualcuno che più o meno tutti i giorni ricordava “come si sono allungate le giornate”.
E me lo sono ricordato stasera, che il tempo e buono e io davanti alla mia finestra ho il sole che tramonta e che anche ora che sono le sette quasi mi dà fastidio da tanto brilla di fronte. C’è qualche nuvola e quindi il fastidio è intermittente. E sono sempre così felice del bel tempo, di poter stare con le finestre aperte!
Però le giornate si sono allungate anche nel senso del lavoro. E quindi posto a quest’ora tarda perché fino a ora tra telefonate, video conferenze, messaggi di posta, whatsappini e altre amenità ero ancora al lavoro. Ed è vero che pur avendo uno studio separato dal resto, pur ingegnandomi a separare il tempo del lavoro da quello per le altre cose della vita, il lavoro è invadente e lo smart working è silenziosamente molto invadente. Sicuramente c’è più lavoro da sbrigare di quando eravamo in pieno lockdown, però devo stare attenta che le giornate di lavoro non si allunghino come quelle metereologiche.
Intanto buona serata a tutti
Anna da Re
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