Sono quasi fuori tempo massimo. Ma davvero, ho avuto così tante cose da fare che non sono riuscita a tirarmi fuori quel piccolo tempo che mi serve per scrivere il post.
Però non potevo lasciare un buco nè tantomeno imbrogliare e saltare un giorno.
E allora vi dico che appunto oggi, l’unica cosa che ho fatto per me è stato il pane. Che non è così veloce, direte voi, quindi qualche pausa durante la giornata te la sei presa… ed è vero, avete ragione. Ho preso una pausa per impastare, una per tirare fuori i filoncini dopo averli fatti lievitare al caldo, una per settare il forno, e pure una per tirarli fuori. Più qualcuno in mezzo per andare a controllare. Ma non è vietato, no? E il bello dello smart working è che invece delle interruzioni perché qualcuno ha parlato troppo forte o ha strillato o ha fatto una battuta o vi ha portato a bere un caffè, invece di quelle pause ve ne fate qualcuna voi, per farvi un caffè certo ma anche per fare il pane.
Mi piace davvero tanto, fare il pane. Credo perchè è la quintessenza, la rappresentazione perfetta della semplicità.
Al di là di tutti i suoi significati simbolici, il pane è buono. Credo che per me resti il cibo più buono a cui io possa pensare. Quello di cui non potrei fare a meno.
E quindi ora vado a scaldarmi una zuppa, con un po’ di pane imburrato.
Buona cena e buona serata a tutti!
Anna da Re
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