Il settimo giorno si riposò, dice la Genesi. Noi invece no. Tendiamo a percepire il riposo come una perdita di tempo, come se non facendo nulla la vita ci scappasse.
Quanto ci sbagliamo in fondo lo sappiamo già. Ma alle volte i fatti esterni ci vengono incontro e ci indicano la via. Lo fa anche la stanchezza, certo, ma quella noi la droghiamo e non le diamo retta. Invece la pandemia la ascoltiamo un po’ di più, o se non la pandemia quanto meno il cambio di vita che abbiamo praticato negli ultimi tre mesi.
In cui lo spazio per il riposo c’era. Poche tentazioni fuori, poche tentazioni in casa, il sabato e la domenica erano giorni di riposto. Poi hanno riaperto i circoli di tennis, i parchi, il mercatino Grazie, natura di Legambiente, e pure i negozi e le librerie.
Ieri il frigo era vuoto, i calzini di cui era venuta la stagione erano disperatamente spaiati o totalmente scomparsi, i libri erano un richiamo troppo lusinghiero, e insomma sono andata a fare un po’ di shopping. E magari è anche che sono disabituata, o che è tutto più complicato tra mascherine, guanti, attese e distanze, insomma ieri ero stanca e non avevo neppure nulla da dire. Per la prima volta dopo l’inizio della quarantena non ho scritto nessun post. Mi sentivo un po’ in colpa ma poi mi sono detta oh ma sei scema? Se non hai niente da scrivere non scrivi. È una regola che valeva prima della pandemia, vuoi che non valga ora?
E stamattina ero di servizio al mercatino Grazie, natura, perchè il Comune ha concesso l’apertura solo con alcune regole, e insomma ci volevano un po’ di persone a controllare entrate e uscite, distribuire il gel disinfettante, spiegare le regole.
Per cui oggi pomeriggio mi sono detta dev’essere dedicato al riposo. Che può comprendere lettura e lavoro a maglia e qualche telefonata ma tutto in modalità calma, tranquilla, senza fatica.
Il post tutto sommato ci stava. Per ricordare anche a voi che il riposo non è uno spreco, ma il giusto compenso del lavoro e della fatica. Che altrimenti si accumulano e intossicano.
Buon pomeriggio!
Anna da Re
pienamente d’accordo, maggior rispetto per noi stessi
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