Ieri era sabato e avevo tempo e ho fatto una camminata al Parco di Monza davvero lunga. Era una giornata grigia, proprio non avrebbe potuto che essere novembre, e c’era gente ma non molta. Tutti con la loro mascherina, che camminavano, alcuni da soli e alcuni con il cane o in coppia o in famiglia, e molti in bici.

La natura, anche quella ricreata da quell’uomo come il Parco di Monza, è davvero intelligente, esperta e competente. Quando cammino nella natura penso spesso a Stefano Mancuso, ai suoi libri e alle sue conferenze, e mi rendo perfettamente conto di quanto sia vero che noi umani ci riteniamo degli intelligentoni, la specie superiore, e invece siamo dei pivellini.
Sta arrivando l’inverno. Che da queste parti può essere anche parecchio rigido, e di sicuro è lungo. E le piante si preparano. Abbandonano tutti li orpelli estivi, le foglie, i fiori, tutto quello che c’è di decorativo e restano con l’essenziale, che è in grado di resistere e che al momento giusto ricreerà gemme e foglie e fiori e frutti, che poi non sono solo orpelli ma altri elementi necessari. Seguendo dei tempi che non sono i suoi e che non si sono scelte, ma senza protestare e lamentarsi, andando dritte al sodo e alla necessità della sopravvivenza.

Sta arrivando l’inverno anche per noi. E che inverno, in compagnia della pandemia. Anche noi dovremmo raccoglierci in noi stessi per affrontare il difficile, invece di strepitare e inveire e commiserarci.
Anche solo per essere qui da millenni pià di noi, e per il fatto che non ha il trucchetto di poter scappare dal pericolo, le piante sono infinitamente più sagge di noi. Non parlano la nostra lingua e non si interessano molto a noi, anche se ci danno da vivere. Ma se le ascoltiamo, ci possono insegnare davvero tantissimo.
Buona domenica!
Anna da Re









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