#pandemia fase 2. Il falso tempo dell’online

Ora se c’è una cosa certa è che io sono una fautrice dell’online, sono stata una pioniera di Internet e non ho alcuna tentazione di tornare al passato.

Quello che però mi lascia sempre perplessa è il mito dell’online veloce, in cui tutto si fa in due minuti o qualche volta cinque. A parte il lavoro, prendete la burocrazia. Ben venga che le pratiche si possano fare online invece che andando negli uffici di persona, e non solo in tempo di Covid e di pandemia. Però mal venga che le pratiche burocratiche sono macchinose, lunghe e poco efficienti pure online.

Tanto perché non sembra che parlo a casaccio, avevo delle multe da pagare. Non sono riuscita a usare Pagopa, portale decantato per il pagamento online, e non sono riuscita a pagare nemmeno con l’home banking. Perché? Difficile dirlo. Il portale non funziona, penso perché dovendo mettere d’accordo e rispettare le esigenze dei tanti interlocutori finisce per essere talmente pieno di rigidità e paletti che scoraggia chiunque. Nell’home banking la categoria del bollettino postale che avevo io non era contemplata. E sono sicura che vi saranno capitate ogni giorno situazioni simili, in cui a un certo punto un dato non è accettato, un codice non corrisponde, e prova e riprova alla fine mollate il colpo e andate dal tabaccaio di sotto.

Esattamente quello che ho fatto io. Però nella fretta, mia e del tabaccaio, una multa l’ho pagata due volte. Il rimborso si può chiedere online, ovviamente. Tra la raccolta dei documenti, la stampa dei moduli e la loro scansione (che richiede che uno sia in ufficio o vada in un service), forse non va via tanto tempo quanto ce ne voleva una volta andando in via Friuli nella sede della Polizia Locale di Milano, ma ci andiamo vicini. E resta pure quell’aspetto inquietante che voi avete mandato tutto via email ma non sapete se dall’altra parte qualcuno l’ha ricevuto, l’ha aperto, ha fatto partire la pratica… e vi toccherà controllare sull’home banking se vi è arrivato il bonifico. Per poi magari dover andare in via Friuli lo stesso.

Certo mi potete dire la burocrazia è fatta così, alimenta se stessa, e al mondo c’è di peggio, e quando uno sbaglia è giusto che poi si debba arrangiare per rimediare. Ma resta il senso che questo mondo virtuale che si sta espandendo sempre di più è molto lontano dalle promesse a cui avevamo creduto. Non è più veloce, non è più efficiente, non è dalla parte dei cittadini, non è user friendly. È semplicemente quello che abbiamo.

Ecco, oggi niente predichetta ma così, un pensierino sul mondo in cui viviamo. Insomma, sarebbe sempre meglio poter andare in montagna a camminare nella neve (o anche al mare, eh…)

Buona giornata e buon weekend.

Anna da Re

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