Dopo un po’ che si passa tutto il tempo davanti al computer, con qualche puntata su un campo da tennis e nel parco di Monza, la necessità di cambiare panorama, scenario, prospettiva, per me si fa pressante.

Così sabato, che era una giornata grigia e nebbiosa ma senza pioggia, ho chiesto alla mia amica Chiara se aveva voglia di venire a camminare con me in Val Curone, e lei mi ha detto sì. Ci sarei andata anche da sola, ma lei quella zona la conosce bene e quindi oltre ad essere una persona con cui sto molto bene mi avrebbe potuto fare anche da guida… così abbiamo mangiato un panino in un bar vicino a casa (e già essere sedute in un bar, per quanto all’aperto e quindi un po’ infreddolite, a mangiare una cosa buona non preparata da noi, sapeva di vacanza) e poi abbiamo preso la macchina e siamo andate a Montevecchia. E di nuovo, essere in macchina per allontanarsi dalla città, attraversare i paesi e quel misto di industrie e boschi che è la Brianza, sembrava di stare facendo un viaggio.
E poi siamo arrivate e ci siamo incamminate. C’era una nebbiolina che era chiaro non si sarebbe mai alzata, aveva piovuto tanto e i sentieri erano parecchio fangosi, c’era qualche persona che correva o camminava, ma c’era il silenzio del bosco, che è sempre un silenzio di suoni, uccellini, rami che si spezzano, fruscii. C’era la valle aperta davanti a noi, con le cascine e la terra apparentemente inoperosa. C’erano le mucche, in un recinto, che ruminavano tranquille. C’erano anche le primule, le prime primule giallo pallido. E c’era la bellezza. Beauty is everywhere.
Poi quando siamo tornate abbiamo fatto un giro a Montevecchia, che pure deserta è bellissima, e abbiamo comprato il vino e il formaggio (quello in realtà l’ha comprato lei, io ho comprato solo il burro). E ci dicevamo una volta facevamo tutte queste cose molto spesso, e le apprezzavamo, ora le apprezziamo stranite, forse neppure di più, ma speranzose che ritornino ad essere la nostra normalità. Siamo fortunate, viviamo in un paese meraviglioso e pieno di risorse, ci basta fare 30 chilometri per trovare un paesaggio, un’opera d’arte, una specialità culinaria o alimentare. Speriamo di tornare presto a fare spesso, tanto spesso quei 30 chilometri. Magari in treno…
Buona giornata
Anna da Re
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