Ancora pensieri sulla vita interiore. Che vengono, no, quando si mettono delle scarpe psichedeliche? Ma ve li ricordate, i tempi in cui andavano le cose psichedeliche?
Stavo pensando
Oh no, vi sento già che commentate. Dobbiamo proprio saperli i tuoi pensieri? Ancora???
Beh, si.
E’ il mio blog. E potete anche non leggerlo, se non vi piace.
Anche se so che non lo farete. Si è creata una specie di dipendenza, verso questo blog, verso queste storie #50chic che vi racconto, vero?
Quindi stavo pensando.
Ieri vi ho raccontato dei pozzi interiori nei quali le donne (ma anche gli uomini, non lo sappiamo) ogni tanto cadono (poi riemergono, certo).
E dopo quel racconto ho pensato a quei commenti cattivi che ci facciamo su noi stesse.
Quando ci guardiamo mentre facciamo o diciamo qualcosa, e sentiamo una voce dentro di noi che dice: sei proprio stupida, oppure guarda come sei sfogata, o anche guarda gli altri quanto sono bravi a fare questa cosa, oppure ancora vedi, questo ti succede perché sei un incapace e un’inetta e chiunque se ne accorge… Vi suona familiare?
No, non ditemi che non vi è mai successo perché non ci credo.
Il problema è che ci siamo così abituate che non ce ne accorgiamo. E parte del processo di conoscere noi stesse è imparare a notare e riconoscere quella voce. Per farla smettere quando la udiamo. Per imparare a zittirla, a intimarle di tacere. Per sfidarla, per farci i conti.
Perché dato che tutto succede dentro di noi, non la possiamo eliminare.
Ma ora basta. Torniamo ai vestiti. Avete notato le scarpe psichedeliche? Così vistose che accecano! Ma le adoro. E adoro questa combinazione di culotte nere (ahimè, sempre di Zara e sempre senza compenso), T-shirt nera e cardigan di un colore che non saprei descrivere, e il guizzo inaspettato delle scarpe arancioni!
Buona giornata!
Anna da Re
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