Mi ricordo che quando ero giovane c’erano delle volte che mi lamentavo di come le cose procedessero con lentezza. Avrei voluto che tutto fosse più veloce, mi sentivo un po’ futurista, a tessere gli elogi della velocità.
E devo essere stata ascoltata, perché a un certo punto il mondo ha subito un’accelerazione impressionante e pure un po’ inquietante.
Poi certo invecchiando la percezione di quello che si ha intorno cambia, e cambia di sicuro anche la percezione del tempo, che sembra passi più in fretta. Si è più felici perché si hanno meno aspettative, perché si è imparato che cosa apprezzare e a che cosa dare meno peso, ma si cerca anche di non perdere un minuto perché pure se siamo così fortunati da vivere a lungo, dopo i fifty cominciano inesorabilmente a essere di più gli anni vissuti di quelli da vivere.
Devo dire che comunque non sono una fan della lentezza e non farò nulla di speciale per celebrare la lentezza.
Penso che né velocità né lentezza siano valori in sé. Ci sono cose che fanno fatte velocemente per passare a quella successiva, cose che invece richiedono tempo. Cose che magari richiedono di essere pensate e gestate a lungo, e poi si fanno in cinque minuti. Cose che si pensavano veloci e poi invece richiedono più tempo, e bisogna prenderselo.
È un po’ come il lago (dove sono stata a giocare a tennis sabato, e poi mi sono fermata a prendere un aperitivo nella piazzetta di Menaggio, faceva freddo ma era bellissimo), che quelli che stanno al mare pensano sia una versione modesta, mal riuscita e un po’ sfigata del grande mare, e poi invece quando ci vanno si accorgono che è una cosa completamente diversa. Il lago che invece ha un ritmo lento e misurato, una compiutezza e una sua dignità magnifica, una volta che lo conosci.
Quindi insomma questa giornata della lentezza io la vivrò abbastanza veloce, sto lavorando e facendo tutte le mie cose, ma ne sono felice e non cambierei la mia vita con quella di nessun altro!
Buona giornata!
Anna da Re
Rispondi