Ieri avevo la domenica libera, che sembra un po’ ridicolo ma non mi succede proprio spesso, ed era una bella giornata, di quelle che cominciano con le nuvole e poi si aprono e sono tiepide e fanno venire voglia di stare fuori. Le previsioni erano buone però non avevo voglia di alzarmi presto e andare ad arrampicarmi su per le montagne.
Così sono andata in Val Curone, vicino a Montevecchia, nella Brianza verde e collinosa e piena di boschi. Siccome non c’ero mai stata, e sono comunque una cittadina, non sapevo che ci fossero i castagni e che fosse la stagione giuste per raccoglierle.
Infatti appena sono arrivata ho sentito il vocio e l’entusiasmo delle famiglie che, armate di bastoni e guanti e sacchetti, erano andati a castagne. E il sentiero era pieno di ricci caduti e svuotati.
Però che meraviglia! Nei tratti più distanti, nei sentieri laterali, quando il rumore della folla non arrivava più, si sentivano cadere le ghiande e i ricci, si vedevano le foglie volteggiare scendendo, come fossero dei fiocchi di neve, la stessa cadenza lenta e svolazzante.
E ho raccolto le castagne anch’io. Ce n’erano dappertutto. C’erano quelle piccole che evidentemente erano state scartate o ritenute poco di valore. Però era rotonde e cicciottelle, credo sia un anno buono per le castagne. E ho riempito la tasca davanti dello zaino, quando sono arrivata a casa erano una bella ciotola colma.
Ed era bellissimo camminare nel bosco. Rigenerante, e che vi devo dire, molto chic (non ero vestita come nella foto però)!
Buona giornata!
Anna da Re
Quest’anno purtroppo la raccolta mi è mancata, e mi manca
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Beh non è ancora finita
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