Come dice la parola stessa, gli imprevisti arrivano quando meno te lo aspetti.
Stavo partendo per Livorno, tranquilla nella mia macchinetta, era una bella giornata, avevo un sacchettino con il pranzo, ero in anticipo sull’appuntamento con i Blablacar, a Livorno sarei andata dal parrucchiere, a passeggiare sul mare, a chiacchierare con la mia amica che non vedo da un po’ di tempo.
Ed ecco che mi fermo al semaforo che c’è a metà del viale Forlanini verso Milano, una frenata brusca… ma quello dietro non ha frenato affatto! E crash, è finito dritto dritto dentro la mia macchina! Dopo aver passato mezzo pomeriggio per riportare la macchina a Monza, sono andata al Pronto Soccorso perché avevo preso il classico colpo di frusta. E ne sono uscita con un bel collare da tenere per i prossimi sette giorni.
E naturalmente andare al Pronto Soccorso il venerdì in cui il Corona Virus diventa un’emergenza nazionale è un’esperienza anche quella. Già lo è andare al Pronto Soccorso. È banale dirlo, ma in un attimo ti rendi conto di quanto sei fortunata. Fortunata anche solo a entrare e uscire con le tue gambe, seppure con un collare. Ora lo sapete che io in generale mi ritengo una donna fortunata, ma in una situazione come quella quasi mi vergogno, di tutto quello che ho e posso fare.
E poi durante il week-end la situazione del Corona Virus qui in Lombardia è precipitata. Io sono in ufficio ma è molto strano trovarsi a cancellare gli eventi, a organizzarsi perché magari domani si lavora da casa, a lasciare tutta la programmazione in sospeso perché non si sa come evolveranno le cose.
Ecco, di fronte a questo imprevisto si capisce anche quanto ignoranti siamo, nel senso letterale del termine: facciamo fatica a orientarci tra le notizie, le opinioni, gli allarmi e le minimilizzazioni. Ci troviamo di fronte a una grande confusione, che è essa stessa un imprevisto…
Intanto buona giornata!
Anna da Re
Lo stiamo proprio imparando, in fretta e bene!
"Mi piace""Mi piace"