#iorestoacasa giorno 51. La sedia, la radio e la meraviglia

Ieri sera come altre sere prima e si presuppone anche dopo l’emergenza Coronavirus ascoltavo la radio, Radio3 Suite, qualcuno di voi sa che sono un’ascoltatrice assidua.

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Verso il tardi da qualche tempo hanno un rubrica che si chiama Le mostre impossibili. Si apre con un pezzo dei Kronos Quartet da Pieces of Africa, uno dei miei preferiti di sempre. E ieri sera c’era un architetto che aveva organizzato una mostra di sedie. Impossibile sopratutto perché ne ha scelte 30, e pensate che era partito da 5, e di sedie lo sappiamo anche solo guardando casa nostra ce ne sono migliaia, diverse per foggia e materiali e altro.

Raccontava di aver scelto la sedia perché è l’unico oggetto che è specificatamente umano, nel senso che nessun’altra specie del regno animale si siede. E ci si siede a un tavolo, tipicamente, e questo permette dei tipi di lavoro e una modalità di concentrazione sconosciute appunto a tutto il resto del creato. Ora già questa cosa, per noi che passiamo su una sedia e a un tavolo una buona parte delle nostre giornate, produce della meraviglia. La meraviglia di qualcosa così vicino ma mai così intelligentemente osservato.

E poi ha parlato della storia di alcune delle 30 sedie della mostra, e qui la meraviglia è il potere che hanno le parole. Una sta lì seduta, giustappunto, anche se sul divano e ascolta e immagina. E la visione che genera l’ascolto delle parole è così limpida, precisa, chiara, che davvero ti sembra di essere alla mostra, di stare camminando per le sale e fermarti davanti alla sedia di Charles e Ray Eames oppure alla chiavarina, che non ho mai visto nella realtà (o se l’ho vista non sapevo come si chiamasse) ma non importa.

Ecco la radio ha questa magia. Perchè lo stesso succede quando si ascolta il teatro, i musicisti che parlano della loro musica, e chissà quante altre cose.

Ecco non si può che avere gratitudine per chi ha inventato questi mezzi, per chi organizza tutti i giorni le trasmissioni, per chi le pensa e le scrive, per chi sta dietro le consolle e dietro ai microfoni.

Buona giornata!

Anna da Re

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