Stamattina ho pubblicato una foto su Instagram, uno dei miei selfie, e sorridevo. Uno dei commenti era “che bella la tua capacità di sorridere sempre”.
E in effetti sorrido sempre nei miei selfie. Sorrido a me stessa. Sorrido davvero, non è una posa davanti alla fotocamera. È una sorta di esercizio spirituale, che pratico con piacere e costanza.
Non mi sarei mai definita “una persona sempre sorridente” e anzi da giovane ero piuttosto malmostosa. Il percorso che mi ha portato a sorridere, a cercare il sorriso dentro di me ogni mattina e a trovarlo ogni mattina, è stato lungo e accidentato e state tranquilli che non sto qui a raccontarvelo.
Però ci sono state alcune tappe che mi ricordo bene e che mi sono rimaste impresse. Una volta, quando facevo l’accompagnatore alle gite sciistiche del CAI, un istruttore simpaticissimo mi ha detto “tu sorridi sempre”. Io l’ho guardato come se fosse un marziano o avesse sbagliato persona, poi gli ho sorriso e ho taciuto. Chissà perché quella frase mi è rimasta dentro. E mi è risuonata quando ho cominciato il blog, e ho preso a farmi i selfie mattutini. Mi è venuto da sorridere, da sorridermi. Certo un po’ era un’operazione bizzarra e forse ridicola, quella di mettersi a fare dei selfie una volta raggiunta la maturità e superati i fifty. Però mi divertiva e quindi perché no? E come sapete voi che mi leggete, il blog è piaciuto, i selfie sono piaciuti e nessuno li ha trovati ridicoli.
Ora ovviamente io sono come tutti, ho i miei momenti di tristezza, di rabbia, di scoramento, di seccatura, di noia. Ma sorridersi ogni mattina è come dirsi ehi siamo qua, siamo vivi, comincia una nuova giornata e non sappiamo cosa ci porterà, disponiamoci bene e andiamo incontro al mondo. Sorridere a se stessi è l’atto di gentilezza primo, da cui può cominciare tutto. Quanto possiamo essere cattivi con noi stessi? Tanto quanto con gli altri se non di più. Farsi un sorriso non è un atto formale e come tale vuoto. È uno slancio, un moto dell’animo da incoraggiare, da attivare.
E se ci guardiamo con affetto e gentilezza, di cose di cui sorridere ce ne sono davvero tante. Pure nella quarantena. La luce della fine di aprile, così brillante. Il cielo, che è sempre in movimento, sempre diverso. La nostra presenza nel mondo, il nostro sguardo, le possibilità, le speranze, i sogni, il calore, gli slanci. È tutto dentro di noi, sempre con noi. Al massimo, come succede con il sole, non lo si vede. Ma continua a esserci.
Buona giornata!
Anna da Re
Non è facile per nessuno ma se, come me, hai una casa, un lavoro, la salute, allora hai ben ragione di sorridere
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