Fa impressione che siano 79 giorni, anche se poi, tutto sommato, non solo siamo qui a raccontarlo, ma questo tempo diverso ci ha anche regalato esperienze diverse soprattutto con noi stessi.
Forse arriverà anche il momento di abbandonare questo diario, quando non sarà più giustificato dalla quarantena, dall’emergenza coronavirus, dalla sensazione di essere in un tempo di mezzo. Vi dirò che in realtà, tutte le volte che guardo quella categoria “diario del tempo di mezzo”, che quando l’ho creata mi sembrava buona e giusta, tutte le volte che la guardo penso ma che tempo di mezzo, è un tempo di vita come un altro. Non mi soddisfa più, quella categoria (succede spesso con le categorie, ci servono per semplificare e poi ci vanno strette e scomode) e devo cambiarla. Lo farò.
Intanto stamattina mi sono fatta un selfie come ai vecchi tempi. Non in cucina ma in un punto del soggiorno dove da poco è arrivato un nuovo mobiletto, una credenzina, una specie di vetrina vintage che ho comprato online e che mi piace molto. Mi serviva un posto dove mettere i bicchieri della nonna, le ciotole e le tazze che se potessi collezionerei in quantità, e che mi dispiaceva restassero nascoste dentro un mobile di cucina. In casa dei miei genitori non c’è mai stata, ma la vetrina mi ha sempre attirato moltissimo. Questa è piccolina e non ha il vetro, però era quella giusta per quel punto dove avevo pensato di metterla. E ha quella rete che una volta si metteva nei mobili che facevano da dispensa, per lasciar passare l’aria.
Insomma niente vestiti nuovi ma qualcosa di nuovo in casa. Un nuovo che poi è vecchio, come piace a me.
Buon pomeriggio e buona serata!
Anna da Re
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